A Siviglia la più grande conferenza Onu sull'aiuto allo sviluppo

(ANSA) - SIVIGLIA, 30 GIU - Oggi in Spagna inizia una conferenza Onu volta a raccogliere nuovo sostegno per gli aiuti allo sviluppo, un settore in crisi a causa dei tagli ai finanziamenti intrapresi dagli Stati Uniti che mettono a repentaglio la lotta alla povertà. Almeno 50 leader mondiali, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron, il keniota William Ruto, la presidente dell'Ue Ursula von der Leyen e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, si riuniranno nella città di Siviglia dal 30 giugno al 3 luglio. Ma gli Stati Uniti, attori chiave, stanno snobbando i più grandi colloqui di questo tipo degli ultimi dieci anni, sottolineando l'erosione della cooperazione internazionale nella lotta alla fame, alle malattie e al cambiamento climatico. Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, il cui Paese ha cercato di promuovere le priorità del Sud del mondo come il debito durante la sua presidenza del G20, ha annullato la sua visita per motivi di politica interna. Parteciperanno comunque alla Quarta Conferenza Internazionale sul Finanziamento dello Sviluppo oltre 4.000 rappresentanti di aziende, società civile e istituzioni finanziarie. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite fissati per il 2030 stanno diventando sempre più difficili da raggiungere, proprio mentre i Paesi più ricchi del mondo stanno ritirando i finanziamenti per i programmi di sviluppo. L'eliminazione dell'agenzia di sviluppo statunitense Usaid da parte del presidente Donald Trump ne è l'esempio più lampante, con Germania, Gran Bretagna e Francia, tra le altre economie ricche, che stanno operando tagli di fronte a priorità contrastanti come la difesa. L'organizzazione benefica internazionale Oxfam afferma che i tagli agli aiuti allo sviluppo sono i più ingenti dal 1960 e le Nazioni Unite stimano il crescente divario nei finanziamenti annuali per lo sviluppo in 4.000 miliardi di dollari. Secondo la Banca Mondiale, oltre 800 milioni di persone vivono con meno di 3 dollari al giorno, con una crescente povertà estrema che colpisce in particolare l'Africa subsahariana. L'interruzione del commercio globale causata dai dazi di Trump e i conflitti in corso in Medio Oriente e Ucraina hanno inferto ulteriori colpi alla coesione diplomatica necessaria per concentrare gli sforzi nell'aiutare i Paesi a uscire dalla povertà. (ANSA).
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