Leonardo, Airbus e Thales: patto nel settore spaziale: «Un campione europeo»

Memorandum per costituire una nuova società da 6,5 miliardi di ricavi e 25 mila dipendenti. L’ambizione è lanciare un polo hi tech all’insegna dell’autonomia strategica del Continente

Maurizio Caiaffa

Un campione europeo nel settore spaziale, in grado di unire forze e competenze dei tre colossi che partecipano al progetto: Leonardo, Airbus e Thales.

Il Memorandum of understanding firmato ieri dai tre gruppi punta a rafforzare l’Europa in un campo, quello delle tecnologie spaziali, reso cruciale dai nuovi squilibri geopolitici a livello globale e dalla conseguente richiesta di tecnologie nel campo della sicurezza.

Di fatto, a valle di negoziati operativi che inizieranno ora, si andrà a costituire una società operativa dal 2027 e con sede a Tolone che impiegherà 25 mila persone in tutta Europa e che, dice una nota, «costituirà un player competitivo a livello mondiale potendo contare su un fatturato annuo di circa 6,5 miliardi di euro (dato pro forma a fine 2024, ndr) e su un portafoglio ordini che ammonta a più di tre anni di ricavi previsti».

L’azionariato della nuova società sarà condiviso fra Airbus, Leonardo e Thales che possederanno rispettivamente il 35%, il 32,5% e il 32,5%. La newco opererà sotto controllo congiunto e con una governance bilanciata fra gli azionisti, con l’obiettivo – continua la nota – di «accelerare la leadership europea nello spazio e garantirne l’autonomia strategica».

“Autonomia strategica europea” è una formula che rimanda agli orientamenti emersi a livello di governi del continente, indirizzati ad affrancare l’Europa dalla dipendenza tecnologica, geopolitica e in ultima istanza militare dagli Stati Uniti, dove i competitor diretti sono ad esempio SpaceX e Starlink di Elon Musk. In ogni caso l’obiettivo è raggiungere sinergie per diverse centinaia di milioni di euro all'anno sul risultato operativo a partire dal quinto anno successivo alla sigla dell'accordo.

Come affermano fra l’altro nella nota congiunta Guillaume Faury, amministratore delegato di Airbus, Roberto Cingolani, ad di Leonardo, e Patrice Caine, presidente di Thales, «la sigla della partnership è in linea con le ambizioni dei governi europei nel voler rafforzare le proprie risorse industriali e tecnologiche».

Ma cosa concretamente apporterà Leonardo nel nuovo campione continentale? Innanzitutto le società Telespazio e Thales Alenia Space, queste ultime due joint venture con i francesi di Thales in cui Leonardo detiene rispettivamente il 70 e il 30%. Ma soprattutto la propria divisione Spazio, attività tecnologiche e industriali che tagliano trasversamente diversi stabilimenti del gruppo specialmente in Lombardia, Piemonte e Lazio. A esempio a Nerviano, vicino a Milano, il colosso guidato dall’ad Cingolani lavora ai pannelli solari installati sui satelliti, oppure agli orologi atomici realizzati per applicazioni spaziali.

Come si vede, il Nord Est non è direttamente coinvolto nel nuovo accordo con Airbus e Thales. Ma ci sono motivi per cui può guardare con interesse al patto a tre. Innanzitutto Leonardo – che è un gruppo da 17,8 miliardi di ricavi 2024 con 54 mila dipendenti di cui 30 mila in Italia – ha una presenza consolidata in Friuli Venezia Giulia e nel Veneto. A Ronchi dei Legionari è presente uno stabilimento che produce droni dual use (vale a dire impiegabili in campo civile e militare), a Pordenone un sito che si occupa di sicurezza informatica e a Tessera, località in Comune di Venezia, una unità produttiva che si occupa di assemblaggio e manutenzione degli elicotteri.

Poi c’è un interesse più specifico da parte del Nord Est. Nel Veneto, promosso dall’imprenditore trevigiano Federico Zoppas, è attivo un nascente distretto che vuole riconvertire alle tecnologie aerospaziali le radicate competenze di varie aziende locali in ambito meccanico e non solo. Senza dimenticare che è Leonardo stessa che, anche attraverso incontri sui territori come quelli recenti a Venezia e a Pordenone, sta cercando di costruire una filiera di aziende fornitrici in grado di supportare le produzioni di eccellenza della ex Finmeccanica.

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