Panama Papers: altri quattro nordestini coinvolti

Sono il trevigiano Giampiero Alessandrini, due consulenti d'impresa veronesi, Silvana Gallato e Claudio Mariani, e il gradese Giampietro Dal Vecchio, originario di Padova. Con l'Espresso in edicola oggi altri cento nomi

PADOVA. Tanti big nostrani e pure tre veneti e un goriziano nella seconda pubblicazione esclusiva dell'Espresso sui documenti panamensi. Nella seconda puntata, dopo aver pubblicato i nomi di Luca Cordero di Montezemolo, Barbara D'urso e Carlo Verdone, il settimanale rivela una società di Silvio Berlusconi, il nome di Stefano Pessina, terzo italiano più ricco nonchè influente manager dell'industria farmaceutica, lo chef di vip  Henri Prosperi, ma anche Emanuela Barilla, erede della celebre dinastia della pasta nazionale, Flavio Briatore e Adriano Galliani (qui il dettaglio nazionale).

Ci sono però anche tre veneti in questi secondi 100 nomi: la prima lista ne aveva rivelati altri cento su un totale di 800 passaporti e indirizzi confrontati. Sono il trevigiano di Villorba Giampiero Alessandrini, imprenditore della 2square Group che si occupa di global building contract, ovvero di appalti per grandi costruzioni. Tra i progetti anche immobili a New York, Los Angeles, ristoranti a Barcellona, cantieri in Russia, Dublino, Londra. Alessandrini è un ex consigliere di Permasteelisa, società dove ha lavorato per 18 anni.

Tra i coinvolti due consulenti d'impresa veronesi. Sono Silvana Gallato e Claudio Mariani, che da profilo Linkedin si presenta come lavoratore autonomo specializzato in alimenti e bevande con attività di consulenza di impresa. Ex Aia, ex Sogema Spa, Mariani abita e lavora nel capoluogo scaligero.

In Friuli Venezia Giulia spunta invece il nome di Giampietro Dal Vecchio, industriale padovano di 72 anni che però risiede a Grado dal 1989, in laguna nella valle da pesca Panera in parte dell’omonima isola.
Oggi alleva branzini e orate nella sua valle di circa 120 ettari dove c’è anche la casa padronale, pesce che vende perlopiù al mercato ittico di Trieste. Unoltre, è titolare dell’Azienda agricola Panera di Villa Vicentina (Ud) che produce vini, soprattutto rossi. In precedenza aveva nella zona di Padova un’industria, ceduta nel 1995-1996, che produceva pompe elettriche.

Sentito da Il Piccolo, Dal Vecchio, dice "di non saperne assolutamente nulla della vicenda e che secondo lui si tratta di un omonimo".


Panama Papers, nei file 5 imprenditori del Nordest: 4 veneti e un udinese
La redazione

Nell'Espresso della scorsa settimana erano cinque i nordestini che apparivano in lista. Un solo padovano, Mauro Carturan che veniva definito commerciante di gioielli. Intercettato al telefono da Il Mattino di Padova aveva smentito di essere coinvolto, spiegando che in realtà si occupava di design, produzione e marketing di accessori di viaggio. In realtà l'azienda Tribe at work di cui risulta titolare da visura camerale, si occupa anche di commercio di orologi.

C’era un altro gioielliere in lista, Adriano Chimento di Vicenza dell'omonima maison Chimento che ha sede a Grisignano, con sedi anche in Florida e in Giappone. Fondata nel 1964 la gioielleria è da sempre in mano alla famiglia ed esporta gioielli di lusso nel mondo.

Sempre da Vicenza anche Walter Marin, procacciatore d’affari: nel suo profilo Linkedin appare come proprietatrio di BPNet-expert. C’era quindi il bellunese Abramo Da Vià, imprenditore informatico che risulta titolare di una società oggi in liquidazione e oggi fuori Italia. E anche l’udinese Pantaleo De Carlo, attivo nel settore della grande distribuzione.

@eleonoravallin

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