Monfalcone, definite le aree di concessione in Porto ma resta alta la tensione fra le imprese

MONFALCONE C’è la mappa della riorganizzazione delle concessioni a Portorosega con le imprese che diventeranno terminalisti. È stata consegnata mercoledì scorso alle quattro principali realtà dello scalo che ora hanno cinque giorni per fare controdeduzioni e rilievi. Nel grafico le aree destinate a ogni singola impresa che nei mesi scorso ha presentato domanda per la concessione, con tanto di piano operativo per spiegare programmi e organizzazione del lavoro. L’area in verde è di Midolini che ha scelto la zona più estrema vicino alla “darsenetta”. In rosso c’è la zona destinata alla Compagnia portuale che ha chiesto una grande metratura, ma anche di poter utilizzare strutture coperte che prima non aveva. Incastrato come un pezzo di puzzle, l’area in azzurro di Marter Neri che cede alcune parti coperte, ma mantiene la gran parte di magazzini e capannoni.
In giallo gli spazi di cui ha fatto richiesta la Cetal che gestisce il traffico di automobili: interessante notare che c’è una parte sulla banchina dove ci sono i primi accosti del porto, sul confine con la centrale A2A. È l’area dell’autostrada del mare con una banchina nuova, adatta al traffico Ro-Ro. Ora bisogna solo attendere le osservazioni o le contestazioni. Che sembra siano probabili da parte di qualche impresa. Il segretario della Filt-Cgil, Saša Čulev, qualche giorno fa ha lanciato l’allarme sul fatto che la riorganizzazione degli spazi per le nuove concessioni è un tema scottante accanto a quello del futuro dei posti di lavoro per le maestranze. «Si parla già di ricorsi al Tar» avverte Čulev che ha anche denunciato il rischio per 15 posti di lavoro, oggi ricoperti da un’agenzia interinale, che scadono. «Non solo posti di lavoro – ha ribadito il segretario – ma quindici persone che senza quel lavoro non avranno la possibilità di sostentare le famiglie».
Proprio per parlare di queste tensioni, dei rischi per le maestranze, ma anche di sviluppo, c’è stato un comitato portuale ristretto al quale hanno partecipato il sindaco, Anna Cisint e il segretario generale uscente dell’Autorità di sistema portuale, Mario Sommariva. Poco dopo l’incontro con un gruppo di lavoratori dell’impresa Alto Adriatico, le maestranze dell’articolo 17 che coprono i picchi d lavoro in porto. «Sulla base delle scelte fatte per il porto negli ultimi tempi vorremmo che il futuro fosse organizzato diversamente e improntato alla tutela dei lavoratori – ha detto il sindaco – e della prospettiva in modo da essere più competitivi e da riuscire a incrementare i traffici. La portualità è centrale nell’economia del mare di Monfalcone e fondamentale per la crescita del Pil del territorio». Cisint sulla difesa dei posti di lavoro ha rimarcato come sarà fondamentale anche la contrattazione di secondo livello e ha sottolineato l’importanza del piano organico, approvato dall’Autorità di sistema: «Non è possibile né corretto che, come accaduto recentemente – ha lanciato un monito – vengano strumentalizzati i lavoratori o le istituzioni per finalità diverse dallo sviluppo della portualità. Vigileremo perché il piano organico sia effettivamente applicato, è uno strumento essenziale per impegnare le imprese a comportarsi correttamente anche sui piani della sicurezza e della formazione, oltre che per garantire le stesse opportunità a tutti i lavoratori. Chiediamo soprattutto alle imprese un grande impegno sul piano della responsabilità». –
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