[L’intervento] Innovare insieme è la chiave per competere

«Dobbiamo stare dentro il nostro tempo, non in quello passato. Dobbiamo imparare a leggere il presente con gli occhi di domani. Pensare di rigettare il cambiamento, di rinunciare alla modernità non è soltanto un errore: è anche un'illusione». Queste parole del Presidente Sergio Mattarella al volgere del nuovo anno spiegano, meglio di altre, la capacità di reagire alle crisi dimostrata dall’industria anche nel 2022, nonostante shock energetici e geopolitici, e la modalità in cui saranno sintonizzati gli imprenditori per il 2023.
Le nostre imprese, a ogni livello, hanno avuto la forza di reagire, di cambiare e rinnovarsi e, appena possibile, di ripartire con slancio. Le esportazioni hanno tenuto e sono anzi aumentate. È grazie a tutto questo che il Veneto (salito al 6° posto nell’Ue per valore aggiunto industriale) e il Paese hanno resistito e ottenuto risultati che inducono alla fiducia.
Le difficoltà oggettive del 2023, inflazione record, costi energetici, rialzo dei tassi che prosciugano liquidità (è urgente trovare il giusto equilibrio), mismatch di competenze e declino demografico (183mila residenti attivi in meno nel Veneto al 2030, e una politica di natalità e immigratoria lontana a venire), sollecitano tutti - istituzioni, politica, società civile - alla responsabilità di risposte non conservative ma anzi innovative.
Nella complessità del “contesto” italiano e internazionale, il 2023 segna la nascita e l’avvio di Confindustria Veneto Est, la nuova e unitaria associazione dell’area metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso, con oltre 5.000 imprese associate e 270.000 collaboratori, nata anch’essa dalla consapevolezza del cambiamento necessario, per volontà unanime (e lungimiranza) degli imprenditori.
Sono almeno tre gli obiettivi primari alla base di questa “innovazione di sistema”: una visione di area vasta, oltre i confini amministrativi, per dare prospettiva nazionale ed internazionale alle imprese che operano in un territorio ai vertici dello sviluppo.
Accompagnare le nostre piccole, medie e grandi aziende nei grandi processi di trasformazione in atto ponendo al centro della nostra azione, sostenibilità, digitalizzazione, innovazione, capitale umano e crescita dimensionale, con servizi e rappresentanza adeguati a valorizzare al meglio il grande patrimonio industriale, di saperi, storia e cultura, di cui disponiamo. Garantire e valorizzare la presenza e il radicamento, per noi irrinunciabili, nei territori dell’associazione.
Un’innovazione di grande portata, che nel pieno di transizioni epocali indica la scelta del futuro. Una scelta che, mi auguro, si possa fare con le istituzioni pubbliche e private, le amministrazioni e tutti i corpi intermedi. Le crisi che hanno colpito duramente le imprese e la nostra regione, dalla pandemia alla crisi energetica, alla guerra, richiedono infatti di resistere, di evolvere e ricostruire. Richiedono di progettare un futuro comune.
Oggi possiamo e dobbiamo farlo «insieme», dando concreta attuazione, anche con nuovi processi di governance funzionale, a quell’unica realtà allargata metropolitana di 3 milioni di abitanti nel Veneto orientale di rango assimilabile alle MEGA (Aree di Crescita Metropolitana Europea), vertice del nuovo triangolo industriale, con Milano e Bologna, che va più veloce dell’Europa.
Una realtà capace di valorizzare la prossimità e le peculiarità di ciascun territorio in un’ottica integrata, volta ad accrescere la capacità competitiva delle nostre imprese. Di giocare una partita più incisiva in fatto di rappresentanza, anche in Europa, e nella competizione internazionale tra grandi nodi “urbani” metropolitani, per attrarre giovani, multinazionali, capitali finanziari, intelligenza e cultura. È questo il messaggio e la sfida degli imprenditori di Venezia, Padova, Rovigo e Treviso che hanno scelto di mettersi in gioco, di rinunciare a qualcosa, per un obiettivo più grande, moderno e inclusivo, in grado di far compiere un salto di paradigma allo sviluppo del nostro territorio.
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