Ai tirocinanti almeno mille euro al mese: «I nostri neolaureati non vanno sfruttati»

TREVISO. Tirocini retribuiti - dai 1.000 ai 1.100 euro al mese per un semestre - per una settantina di neolaureati e neodiplomati trevigiani. La Camera di Commercio di Treviso e Belluno ha annunciato l’avvio del progetto assieme a Ca’ Foscari e T2i, al fine di agevolare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e rimediare all’ormai cronico “mismatch” tra domanda e offerta, il fenomeno per cui le imprese non trovano determinate posizioni professionali, di solito tecnici e ingegneri.
L’anno scorso - prima del Covid - la Camera di Commercio aveva attivato 11 tirocini che si sono conclusi con 7 assunzioni. La novità di quest’anno è l’importo economico: grazie all’investimento di circa 140 mila euro della Camera di Commercio, che si sommeranno ai 450 euro per ogni dipendente previsti per legge a carico delle aziende, i tirocinanti potranno contare su uno stipendio mensile che andrà dai mille a 1.100 euro. Sono previsti una trentina di stage per neolaureati e una quarantina per neodiplomati.
«Stipendi, non mance»
«L’obiettivo è pagare gli stage aziendali con importi dignitosi, in linea con il mercato del lavoro, e non con semplici mance» ha ribadito ieri il segretario della Camera Romano Tiozzo, «ogni ragazzi sarà seguito con un percorso personale disegnato su misura, nessuno finirà a fare fotocopie».
Un percorso agevolato dalle collaborazioni con Ca’ Foscari e con T2i: «Controlleremo fin dal principio che il tirocinio sia efficace e incontri le esigenze di tutti» sottolinea Roberto Santolamazza, direttore generale di T2i, «sei mesi sono un periodo di tempo significativo per permettere alle parti di conoscersi».
Largo ai tecnici
Per le imprese lo scoglio principale rimane la difficoltà a reperire determinate professioni, difficoltà fotografata dal report di Excelsior - Camera di Commercio secondo cui mancherebbero, in provincia di Treviso, sei ingegneri su dieci tra quelli chiesti dalle aziende, e una quota altrettanto significativa di operai specializzati.
«La mancata corrispondenza tra domanda e offerta nasce anche da un contesto sbagliato» spiega Santolamazza, «la cultura tecnico-professionale è stata demonizzata negli ultimi decenni a favore della formazione liceale, e questo ha portato anche alla perdita di imprenditorialità».
Un aspetto, quest’ultimo, sottolineato anche dal segretario Tiozzo e dal presidente della Camera, Mario Pozza: «Ogni anno in Camera di Commercio incontriamo circa mille ragazzi con un’idea imprenditoriale da sviluppare, di questi ci riesce circa il dieci per cento. I nostri programmi sono rivolti anche a loro, perché c’è bisogno di rinnovamento generazionale all’interno delle imprese in un contesto che, a causa del coronavirus, si è fatto sempre più difficile» . Il target dei tirocini sono i giovani inoccupati dai 18 ai 25 anni, l’attivazione dei primi stage è prevista nelle prossime settimane. Le informazioni dettagliate sul sito della Camera di Commercio.
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