Land of Venice: produttori e grande distribuzione veicolano il marchio

Progetto di filiera tra la Regione e Aspiag Service, titolare del marchio Despar. Logo nei cartelli promozionali, sugli scaffali e sui volantini di quasi 600 punti vendita per valorizzare le eccellenze locali
Rosy Greggio per il concorso "Dal campo alla tavola": cuore di radicchio
Rosy Greggio per il concorso "Dal campo alla tavola": cuore di radicchio

PADOVA. Il marchio promozionale del Veneto “Land of Venice” entra nei supermercati e negli ipermercati a contrassegnare i prodotti di qualità del ‘made in Veneto’. Lo prevede il progetto di ‘filiera’ avviato tra Regione e Aspiag service, il gruppo della grande distribuzione titolare del marchio Despar.

“La Regione promuove e sposa questo progetto ambizioso, al quale stiamo lavorando da oltre un anno – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura – La grande distribuzione non è un nemico da combattere, ma può diventare il primo alleato del mondo agricolo, come hanno dimostrato i mesi del lockdown”.

Il logo “Land of Venice” comparirà nei cartelli promozionali, sugli scaffali, nei volantini cartacei, nel web e nei cartelli pubblicitari dei 590 punti vendita della catena Aspiag. Andrà a contrassegnare e valorizzare le eccellenze del ‘made in Veneto’: i prodotti a marchio Dop, Igp e Stg , le produzioni venete Bio, i prodotti di montagna e quelli certificati con il disciplinare QV (qualità verificata).

I primi prodotti individuati dal marchio promozionale del Veneto saranno i radicchi ad indicazione geografica protetta  - Verona, Chioggia, Castelfranco, Treviso tardivo e precoce - e i prodotti lattiero caseari a denominazione di origine. 

“Tra le regioni italiane – sottolinea l’assessore - il Veneto è quella con il maggior numero di prodotti certificati: tra comparto food e comparto wine sono ben 91 le DOP (denominazione di origine protetta), IGP (indicazione geografica protetta) e STG (specialità tradizionale garantita). Dalla casatella del Piave all’asparago di Bassano, dall’insalata di Lusia al riso del delta del Po, dalle ciliegie di Marostica al fagiolo di Lamon, la gamma di denominazioni di origine e di prodotti di qualità del Veneto rappresenta il nostro ‘biglietto da visita’ in Italia e nel mondo e raggiunge un valore complessivo di 3,9 miliardi di euro” .

“I nostri produttori sono bravissimi a produrre, ma spesso scontano la volatilità dei prezzi del mercato e faticano a ricevere la giusta remunerazione – aggiunge il rappresentante della  Regione Veneto – Questo accordo di filiera con un gigante della grande distribuzione come Aspiag, che conta già una forte quota di aziende venete tra i propri fornitori, rappresenta una modalità innovativa per valorizzare un indiscusso patrimonio di qualità e di eccellenze agroalimentari. Mi auguro che anche altre grandi catene distributive condividano il medesimo spirito di promozione dei prodotti di qualità del territorio e contribuiscano ad avvicinare i consumatori alla conoscenza e all'acquisto di specialità e tipicità della nostra terra".

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Il plauso di Venetocentro, Taliana: "Battaglia strategica che ci riguarda tutti"

«Sostenere la promozione e la vendita dei prodotti tipici e di qualità del ‘Made in Veneto’ è una battaglia strategica che riguarda tutta la filiera, dai produttori agricoli e caseari alla trasformazione industriale e distribuzione commerciale ai consumatori delle eccellenze del Veneto. Specie in questa fase di incertezza e debolezza dei consumi e di faticosa ripartenza a seguito dell’emergenza Covid, i cui effetti continueranno a vedersi per mesi sui consumi degli italiani».

Così Giovanni Taliana, Presidente del Gruppo Alimentare di Assindustria Venetocentro sull’adesione di Aspiag Service al protocollo di filiera realizzato dalla Regione Veneto per valorizzare i prodotti tipici regionali del settore agricolo e caseario e sostenerli dalla produzione fino alla vendita.

«Come Assindustria Venetocentro - dichiara Taliana - esprimiamo grande apprezzamento per la collaborazione tra Aspiag Service e la Regione Veneto al progetto di sviluppo della filiera agroalimentare veneta dal campo alla vendita, e siamo pronti a lavorare perché il ‘patto di filiera’ si allarghi e coinvolga altri gruppi della grande distribuzione, a beneficio della ripartenza dei produttori agricoli e caseari del nostro territorio, della tenuta dell’occupazione, delle imprese di trasformazione e distribuzione commerciale, della tutela della qualità, quindi dei consumatori delle eccellenze del ‘Made in Veneto’. Promuovere i patti di filiera tra aziende agricole, della trasformazione e della grande distribuzione è lungimirante e va nella direzione giusta, anche per compensare la pesante caduta dell’Horeca (hotel, ristoranti, bar) dovuta al lockdown, che ha fatto venir meno un canale fondamentale di vendita».

 

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