Sonepar ricavi su del 30 per cento: «Il 2023 sarà di consolidamento»

Parla Sergio Novello, ceo del gruppo leader italiano nella distribuzione elettrica. «Ci sarà un rallentamento nel fotovoltaico, cresceremo meno ma nessuno stop»

Roberta Paolini

PADOVA. «Se devo guardare a due scenari per il 2023, uno catastrofico con un crollo del mercato del 40 per cento ed uno favorevole di consolidamento della crescita degli ultimi anni grazie alla transizione elettrica io credo più al secondo che al primo». Sergio Novello, ceo di Sonepar, non lascia spazio ai facili entusiasmi, anche se ne avrebbe ben donde considerando i numeri dell’azienda che guida, ma non cede neppure alle previsioni terrificanti che guardando al mercato sono sempre più una consuetudine. «Quello che sta avvenendo nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica - dice - non è una tendenza che si può fermare così».

E difatti Sonepar veleggia ben oltre il miliardo nel 2022 con una prospettiva di chiudere l’anno con una crescita del 30 per cento.

L’azienda con sede a Padova, controllata dalla multinazionale francese, ha raggiunto con tre mesi di anticipo, rispetto all’anno scorso, la soglia dei mille milioni di ricavi.

È un gruppo che si trova al vertice del mercato italiano della distribuzione elettrica ed è presente sul territorio con una rete capillare di 160 punti vendita e 2100 dipendenti e nel 2021 ha chiuso con un fatturato consolidato di 1,1 miliardi di euro.

«Questo è un anno molto positivo per noi. Anche ad agosto abbiamo visto dei bei numeri raggiungendo quella soglia psicologica a nove zeri che l’anno scorso avevamo toccato per la prima volta della nostra storia a dicembre». È un trend, spiega, legato ad una molteplicità di fattori specifici: «La spinta sulle rinnovabili e il superbonus, l’aumento dei prezzi per inflazione e poi c’è un movimento verso la progressiva elettrificazione del paese, la mobilità, l’utilizzo più diffuso delle pompe di calore, la spinta verso la power distribution».

È un momento felice per il suo settore, anche se non nega che i segni di un rallentamento ci sono. «Lo vediamo che gli ordini non entrano più veloci come nel primo trimestre». Poi ci sono altri segnali di nervosismo, il rallentamento nella cessione del credito legato al superbonus, le gravi incertezze legate al conflitto ucraino, l’aumento spropositato delle bollette che spingono a rimandare gli investimenti.

Tutto questo sommato, tuttavia, non ferma i piani di Sonepar. «Stiamo preparando i budget 2023 in questi giorni e chiaramente c’è incertezza, ma io vedo il 2023 come un anno di consolidamento, la crescita del fotovoltaico forse sarà meno forte, ma che si fermi questo momento significa che si è fermato tutto».

Non si terranno in stand by i piani di nuove acquisizioni, spiega. Recentemente il gruppo italiano ha acquisito le attività di distribuzione di materiale elettrico di Majorano e nuove acquisizioni ci saranno anche in futuro. Inoltre nel 2023, a metà dell’anno, verrà inaugurato il nuovo centro logistico a Padova, che ha raddoppiato l’esistente, con un investimento di 40 milioni di euro.

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