QuattroR con la famiglia Marchi, presa la maggioranza del gigante della carta Burgo

Nuova fase nella storia del gigante della carta italiana Burgo, che vanta tra i suoi soci oltre alla famiglia vicentina Marchi anche un parterre de roi che vede, tra gli altri, Generali e Mediobanca. L’investimento, spiega la nota, sarà realizzato attraverso la creazione di una Newco, che verrà a detenere il 91% di Burgo Group

VICENZA. La metà del guado è ormai alle spalle per Burgo. Il piano di risanamento è arrivato al suo compimento, come certifica la finalizzazione dell’accordo con il fondo QuattroR che in partnership con la famiglia azionista Marchi acquisirà la maggioranza assoluta del gruppo, tra i maggiori produttori di carta in sud Europa.

L’operazione prevede un aumento di capitale da 70 milioni sottoscritto interamente dal private equity guidato da Francesco Conte e specializzato nelle operazioni di rilancio di realtà medio grandi del made in Italy (un altro investimento che hanno in portafoglio è per esempio Trussardi). Era stato uno delle vittime eccellenti della crisi delle carte grafiche, stretto tra l’andamento di un mercato in cui era uno dei campioni e un’esposizione debitoria importante.

Ora inizia una nuova fase per la storia del gigante della carta italiana Burgo, che vanta tra i suoi soci oltre alla famiglia vicentina Marchi anche un parterre de roi tra cui Generali e Mediobanca. L’investimento, spiega la nota, sarà realizzato attraverso la creazione di una Newco, partecipata pariteticamente da QuattroR e dalla Holding di proprietà della famiglia vicentina, deterrà il 91% del capitale.

L’operazione è avvenuta d’intesa con alcuni dei soci storici di minoranza tra cui Mediobanca, Generali e Italmobiliare, che continueranno a restare nella compagine sociale. La struttura finanziaria prevede anche una nuova linea che andrà a rifinanziare l’azienda con 475 milioni. Piazzetta Cuccia continuerà ad esercitare un ruolo importante nel debito del gruppo.

«L’aumento di capitale - precisa la nota - consente una significativa riduzione dell’indebitamento esistente con la conseguente uscita del Gruppo dal piano di risanamento ex art. 67 sottoscritto nel 2015. Come parte dell’operazione QuattroR ha inoltre rilevato parte degli strumenti partecipativi (si trattava di circa 200 milioni di euro al tempo ndr.) sottoscritti dagli istituti finanziari in occasione della ristrutturazione del debito del 2015». Il supporto di QuattroR, anticipa l’ad Conte «consentirà di proseguire sulla via del riposizionamento strategico, con un peso del cartoncino che sarà pari ad un terzo della capacità produttiva espressa da Burgo pari a 2 milioni di tonnellate».

La strategia non cambierà proseguendo sulla via tracciata dall’attuale ad Ignazio Capuano, che resta alla guida, ed è finalizzata a consolidare la leadership nei tradizionali segmenti delle carte grafiche e speciali accanto alle nuove opportunità date dallo sviluppo della carta per imballaggi.

«La missione del nostro fondo – prosegue Conte spiegando le motivazioni che hanno portato ad investire nel gruppo – è quello di trovare realtà italiane con posizione di leadership nel mercato in cui si trovano, in temporanea difficoltà finanziaria. Burgo ha una posizione di mercato posizione molto forte, ha avuto chiare tensioni finanziarie, ma noi siamo convinti che il cambiamento di posizionamento con un aumento così importante del peso della produzione di cartoncino nel medio periodo darà dei risultati positivi. Inoltre, non va dimenticato che questa è un’azienda con grande generazione di ed è in utile, quindi risulta interessante per la nostra strategia di investimento».

Burgo conta 11 stabilimenti in Italia, 1 in Belgio e un organico complessivo di circa 3.400 persone (di cui 2.800 in Italia); nel 2019 ha registrato un fatturato consolidato di 1,7 miliardi di euro, un’ebitda di 134 milioni di euro, un utile netto di 10 milioni di euro. L’arrivo del fondo, ha commentato Capuano nella nota «è un passaggio fondamentale che ci consentirà di completare il piano di riposizionamento», inoltre ha ricordato il top manager metterà il timbro sul completamento del piano di risanamento.

Nell’operazione, QuattroR è stata assistita dallo studio legale Gatti Pavesi Bianchi per la negoziazione degli accordi e da KPMG, New Deal Advisors e Willis per la due diligence; HGM è stata assistita dagli avvocati di GLG & Partners, mentre gli azionisti di minoranza dallo studio legale Chiomenti. Burgo si è avvalsa della consulenza di Boston Consulting Group ed è stata assistita da Houlihan Lokey e dallo studio legale Giliberti, Triscornia e Associati per la negoziazione del rifinanziamento del debito con gli istituti di credito, a loro volta assistiti dagli avvocati di White & Case. L’operazione, il cui perfezionamento è previsto nelle prossime settimane è soggetta all’approvazione da parte dell’autorità antitrust europea

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