Pittini, 300 milioni di investimenti nell’acciaio green
I piani del gruppo siderurgico di Osoppo per rendere più sostenibile la produzione grazie alla riduzione degli scarti e al recupero dell’energia

UDINE. Trecento milioni investiti in sostenibilità negli ultimi 5 anni. Non una novità per il gruppo Pittini, ma un impegno avviato in “tempi non sospetti”, a metà degli anni ’90, quando Ferriere Nord a Osoppo inizia a fare i conti con la necessità di rendere la produzione più sostenibile abbracciando con quasi 30 anni d’anticipo un appuntamento che oggi è in cima alle agende tanto delle istituzioni quanto delle imprese.
Il punto su questa “scommessa”, Pittini l’ha fatto redigendo il suo primo bilancio di sostenibilità, che ha fotografato le azioni messe in campo e i risultati ottenuti nel 2020 dal gruppo che ha chiuso a 1,3 miliardi di ricavi, 3 milioni di tonnellate di acciai lunghi prodotti in 18 strutture, tra produttive e di servizio logistico, da quasi 1.800 collaboratori, 134 assunti nel corso degli ultimi 12 mesi.
Gli investimenti
Stando al bilancio di sostenibilità, il gruppo ha reinvestito in media, dal 2016 in avanti, circa il 5% dei ricavi annui in interventi volti alla trasformazione digitale, alla riduzione del consumo di energia e dei rifiuti, al contenimento delle emissioni.
I risultati si toccano con mano: nel 2020 la CO2 è stata ridotta del 10%, mentre i consumi di energia elettrica e di acqua sono diminuiti rispettivamente del 7% e 21%.
Zero scarti
l sito produttivo di Osoppo è stato il capostipite dei vari piani d’investimento messi in campo dal gruppo. E’ qui che a metà degli anni ’90 si è iniziato a ragionare su come ridurre al minimo gli scarti di produzione destinati alla discarica.
Scarti che oggi sono circa un terzo rispetto alla media nazionale: 59 chili per tonnellata di acciaio prodotta contro una media nazionale di 150 chili.
Anziché essere trattati come rifiuti, gli scarti vengono avviati a una seconda vita, diventando prodotti nuovi, come la Granella, materiale realizzato a partire dalla scoria nera che da ormai 20 anni viene utilizzata per asfaltare strade e autostrade. Sono fatti di Granella i manti della A4, del passante di Mestre, della Salerno-Reggio Calabria. Parliamo di quattrocentomila tonnellate di scarto che anziché finire in discarica vengono destinate ad asfaltature (evitando al contempo lo sfruttamento delle cave).
Teleriscaldamento
Da Osoppo l’attenzione per la sostenibilità ha investito negli anni tutti i siti del gruppo. Da Siderpotenza, acciaieria acquisita nel 2002, ad Acciaierie di Verona, sito rilevato nel 2015 che ha “cambiato” volto grazie al Master plan, un piano d’investimenti da oltre 100 milioni di euro che nel giro di 5 anni ha consentito di riqualificare l’area, “lontana” nemmeno 500 metri in linea d’aria dall’Arena di Verona: sono stati demoliti gli immobili più datati, costruito un nuovo laminatoio vergella per prodotti di alta qualità, allargato il parco rottame, realizzato un collegamento sotterraneo tra acciaieria e laminatoio per il trasferimento dei semilavorati che consente di recuperare energia e potenziato su rotaia.
Sempre a Verona, il gruppo ha stretto un accordo con la municipalizzata Agsm per convogliare i calori in eccesso nel sistema di teleriscaldamento che serve di circa 700 abitazioni.
Formazione
Ultimo ma non meno importante, l’investimento sulle persone, realizzato (tra l’altro) attraverso Officina Pittini per la formazione e Fondazione gruppo Pittini: nel 2020 sono state erogate 22mila ore di formazione, 18,62 per collaboratore.
Ore che hanno consentito di alimentare le competenze professionali quanto una nuova cultura della sicurezza che unita agli investimenti “strumentali”, in acciaierie sempre più sicure, in ossequio alla filosofia del “no men around”, hanno consentito anche di ridurre gli infortuni, contenuti del 11% nel ’20 rispetto all’anno precedente.
«Questo report - conclude il presidente del gruppo Federico Pittiini - permette di conoscere il nostro impegno nel creare valore all’interno delle filiere internazionali dell’edilizia e della meccanica e nelle comunità all’interno delle quali operiamo, anche grazie alle attività di organi creati a tale scopo quali la nostra Corporate School Officina Pittini per la Formazione, attiva sul territorio dal 2003, e la neonata Fondazione Gruppo Pittini».
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