Legumi per tutti i gusti, dalla pasta agli snack: i ricavi Pedon sfiorano i 100 milioni
L’azienda vicentina ha rivoluzionato il modo di consumare i legumi passando dal secco al precotto e arrivando recentemente a stupire i consumatori con la pasta di legumi e in ultimo con gli snack “spezzafame”.

VICENZA. Per Remo Pedon presidente dell'omonimo Gruppo di Colceresa, nonché tesoriere di Confindustria Vicenza, quello appena trascorso è stato un anno del tutto «anomalo», a tratti indefinibile, fatto di accelerazioni e rallentamenti continui che hanno messo alla prova le aziende vicentine, e non solo, sotto tutti i punti di vista, quello organizzativo in primis. Tuttavia, guardando nello specifico al colosso italiano di legumi, cereali e semi, il 2021 può rientrare fra le annate positive segnate da un progetto inedito a marchio Pedon.
I “Legumi fatti a snack”, spezzafame tostati (non fritti), sono stati presentati all'ultima edizione di Anuga, la fiera del food a Colonia, e sbarcheranno all’estero all'inizio del 2022. «Si tratta dell'ultimo tassello di un percorso rivolto all'innovazione iniziato 37 anni fa con la prima confezionatrice» commenta il presidente Remo Pedon con la mente già proiettata alla prossima sfida.
«Siamo partiti dal secco per poi passare al precotto, alle paste di legumi e ora allo snack salutare. Per il futuro abbiamo diversi progetti in cantiere con due grandi obiettivi: ampliare la gamma dei prodotti spaziando dalla colazione al dopo cena e rafforzare il lavoro sulla filiera sostenibile».
Il tutto, è il caso di aggiungere, senza dimenticare le “origini”. «I legumi secchi tradizionali rivestono ancora un ruolo importante, con grandi soddisfazioni sul fronte del biologico, molto apprezzato specialmente sul mercato nordeuropeo».
Guardando al fatturato, stando alle previsioni attuali, le cifre del 2020 - segnate dal +11% di crescita rispetto all'anno precedente - verranno riconfermate nel 2021, così come la forte presenza del Gruppo Pedon all’estero.
«Ad oggi esportiamo in 20 paesi con un fatturato all’estero che negli ultimi cinque anni è aumentato del 30%: dei 98 milioni di euro di fatturato del 2020, il 38,5% proviene dal mercato straniero». Il Gruppo vicentino conta anche una sede commerciale a Miami, che si aggiunge ai presidi produttivi in Argentina, Cina ed Etiopia, dove 20 mila famiglie di agricoltori certificati conferiscono alla divisione locale dell'azienda che in Africa si è specializzata in fagioli tondini.
E la rete commerciale si allarga ancora di più tenendo conto dei fornitori. «Quello che possiamo prendere in Italia lo prendiamo, ma non basta» spiega il numero uno del Gruppo. «Nel nostro paese c’è un problema di estensione dei terreni. Pensiamo solo che in Argentina si può arrivare fino a 20 mila ettari, lo stesso vale per Canada, Kazakistan, Etiopia, mentre nel nostro paese sono rari quelli che superano i 1000. Al di là di questo aspetto, teniamo conto che i legumi possono essere coltivati a tutte le latitudini offrendo una fonte di nutrimento sicura e sostenibile per una popolazione mondiale in aumento. E poi il legume è il cibo sostenibile per antonomasia: questi non necessitano di irrigazione, se non di quella naturale che deriva dall’acqua piovana. I legumi inoltre sono azoto fissatori che arricchiscono il terreno favorendo altre colture».
Quella della sostenibilità è «da tempi non sospetti» la via maestra da seguire per il colosso vicentino che qui si declina anche in un packaging sempre più green. «Da sei anni i nostri astucci sono creati impiegando gli scarti di lavorazione dei legumi e l'energia che impieghiamo proviene solo da fonti rinnovabili». E per far funzionare 250 linee di prodotto (che lavorano sia a marchio Pedon che a private label) di energia ce ne vuole parecchia. «Negli ultimi cinque anni abbiamo investito almeno 35 milioni di euro in linee iper tecnologiche. Quando abbiamo cominciato negli anni Ottanta avevamo una sola linea semiautomatica alla quale lavoravano 3 persone per produrre 40 confezioni al minuto. Ora basta una persona ogni due linee, ciascuna delle quali viaggia a ritmo di 130 confezioni al minuto».
Sostenibilità, innovazione e generosità, a Remo Pedon quest'ultimo aspetto sta particolarmente a cuore: «dal 2019 abbiamo una partnership con il Banco Alimentare della quale siamo molto orgogliosi». Sono infatti almeno 100.000 i pasti donati dall'azienda di Molvena all'organizzazione che distribuisce le eccedenze alimentari a strutture caritative.
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