Indagine Ires Fvg: export a due facce, sale la cantieristica. Udine e Pordenone in calo del 10,4%

In particolare, nel periodo gennaio-giugno 2024, il valore delle vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia (9,9 miliardi di euro) ha evidenziato una crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del+3,7%, con 350 milioni in più. Lo ha calcolato il ricercatore dell’Ires Fvg, Alessandro Russo, che ha disaggregato e rielaborato i dati Istat
Franco Vergnano
Italy, metal rod industry
Italy, metal rod industry

È molto più buona di quella italiana la performance sui mercati esteri messa a segno dalle aziende del Friuli Venezia Giulia nel primo semestre dell’anno. Grazie a maggiori esportazioni e minori acquisti da altri Paesi, la bilancia commerciale della nostra regione è migliorata.

In particolare, nel periodo gennaio-giugno 2024, il valore delle vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia (9,9 miliardi di euro) ha evidenziato una crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del+3,7%, con 350 milioni in più. Lo ha calcolato il ricercatore dell’Ires Fvg, Alessandro Russo, che ha disaggregato e rielaborato i dati Istat.

C’è appunto da sottolineare come per l’intero made in Italy la variazione dell’Istat sia invece stata negativa (-1,1%). Nonostante questo, nel suo insieme Roma ha superato l’export di Tokio, piazzandosi per la prima volta al quarto posto nel mondo in questa speciale classifica economica.

Ma torniamo ai dati territoriali. Nel Nord Est (che complessivamente, con una variazione negativa dell’1,4%, si pone in linea con il dato italiano) solo il Trentino Alto Adige cresce, del 5,8%), mentre Veneto ed Emilia Romagna chiudono a -3,5% e -1,4%.

Sempre nel primo semestre 2024 si riscontra una flessione del valore delle importazioni della nostra regione (-5,5%); l’avanzo commerciale è dunque aumentato (da 3,8 miliardi a 4,4 miliardi di euro).

C’è da sottolineare che il risultato positivo di quest’anno è stato determinato unicamente dall’andamento della cantieristica navale, caratterizzata – come noto – da un’elevata variabilità dell’export nel tempo (dovuta all’andamento delle singole consegne): nel primo semestre 2023 aveva evidenziato un valore contenuto, di meno di 400 milioni di euro, a fronte di 1,7 miliardi nel primo semestre 2024. Al netto della cantieristica, la variazione dell’export regionale sarebbe stata negativa del 10,4%, molto peggiore di quella nazionale e del Nord Est.

A livello settoriale, in regione evidenziano diminuzioni significative delle vendite estere: metallurgia (-12,7%); meccanica strumentale (-13,1%); mobili (-5,1%). I prodotti alimentari e le bevande mostrano una tenuta (+5,4%) in questo contesto poco favorevole.

A livello provinciale, è nell’area udinese che il passivo risulta più pesante (-11,9%). Nelle dinamiche territoriali, solo Gorizia (appunto per l’impatto dei cantieri di Monfalcone) evidenzia un risultato nettamente positivo (+132,9%), Trieste un leggero incremento (+2,3%), mentre Pordenone perde il 4,3 per cento.

Nelle destinazioni geografiche dell’export c’è una crescita dei Paesi extracomunitari (+18,6%), in particolare verso Usa (+119,3%) e Regno Unito (+133%), sempre grazie al peso della cantieristica.

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