Icaro Olivieri, l’imprenditore visionario che dal Veneto ha conquistato il mondo

Icaro Olivieri, 84 anni, fa parte a pieno titolo di quel ristretto gruppo di imprenditori visionari che, con il loro esempio, hanno fatto grande il Nord Est. Il sito specializzato Sporting Goods Intelligence lo ha inserito tra i quindici inventori più rilevanti nella storia dell’articolo sportivo tanto che a Montebelluna, nel cuore pulsante del distretto dello Sportsystem, la sua figura è quasi leggendaria. Non solo per il suo lungo percorso imprenditoriale, che l’ha portato ad essere il più grande produttore di pattini da hockey al mondo, ma anche per aver concluso la sua carriera di industriale vendendo, ad una cifra enorme, il suo gruppo a un vero e proprio colosso globale del settore come la Nike.
E alla vita di questo straordinario pioniere dell’impresa, oggi uno dei maggiori produttori di olio in Spagna dove possiede una tenuta di settecento ettari, è dedicato il libro “Icaro: curiosità, visione e ingegno dell’italiano che cambiò l’hockey”, in cui Daniele Ferrazza, giornalista del gruppo Nem, ha ricostruito per la prima volta la sua epopea industriale.
Nato a Lecco e figlio di artigiano, Olivieri arriva poco più che ventenne in Veneto per produrre leve e ganci per il mondo della scarpa sportiva e contribuisce a industrializzare – grazie ad avanzate soluzioni nelle macchine a iniezione – il processo produttivo degli scarponi da sci. A 35 anni decide però di trasferirsi in Canada, dove apre una fabbrica di pattini da hockey. «Vidi la più grande fabbrica di pattini canadese e capii che noi eravamo anni luce più avanti», racconta. È l’inizio di una vera e propria scalata che lo porterà ad essere uno dei punti di riferimento nel settore della produzione di calzature sportive.

In Canada, dove l’hockey è lo sport nazionale, importa il modello industriale veneto e in breve tempo la sua Micron diventa un player del settore. Il segreto è un innovativo brevetto di una lama annegata nello scafo con una particolare tecnica di sovrainiezione. Un’idea partorita a Montebelluna che gli permette in breve tempo di diventare il più grande produttore di pattini da hockey al mondo. E le sue aziende un punto di riferimento internazionale per tutti coloro che applicano il sistema di stampaggio a iniezione. La scalata a questo punto è avviata e inarrestabile.
Alla sua porta bussa quindi la Bauer, il più importante marchio dell’hockey canadese e mondiale: gli viene proposto un accordo alla pari con la sua piccola azienda. Nasce così il gruppo Warrington, che comprende una dozzina di marchi, tra i quali Greb, Hush Puppies, Kodiak, Santana, Trappeur, Kerma, Tyrol Sports, Caber, Lange. Nel 1988 è Icaro Olivieri ad acquistare la maggioranza di Bauer, che diventa il marchio di punta di un piccolo impero di articoli sportivi. La sua azienda – Canstar Sports – viene quotata al Nasdaq e a Toronto e le sue azioni nel giro di pochi anni quadruplicano il valore. Nel 1995 a farsi avanti è la Nike, desiderosa di entrare nel mercato del pattino dalla porta principale, lancia un’Opa sulla Canstar, valorizzandola 395 milioni di dollari, diventandone azionista di maggioranza.
«Icaro Olivieri è un imprenditore di riferimento per lo Sportsystem di Montebelluna», afferma Alberto Zanatta, presidente di Tecnica Group e vicepresidente di Confindustria Veneto Est, «ha saputo, con successo, proiettare la sua visione e le competenze di questo territorio nei mercati internazionali».
Il libro sulla storia di Icaro Olivieri sarà presentato a Montebelluna sabato nell’Auditorium della biblioteca comunale alle ore 10.30.
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