Hera scommette sul Nord Est investimenti per un miliardo
Risorse anche per ridurre le perdite pari al 35% negli acquedotti di Padova e Vicenza

Un miliardo di investimenti entro il 2027. Al Triveneto sarà destinato il 23% della somma stanziata a livello complessivo di gruppo da Hera per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica e aumentare la resilienza di reti e impianti, anche agli effetti del cambiamento climatico.
Ieri la multiutility ha presentato l’aggiornamento del piano e comunicato i risultati del preconsuntivo 2023, chiuso con un margine operativo lordo oltre quota 1,48 miliardi di euro, 185 milioni in più rispetto al 2022. Questo risultato supera il target che era stato fissato dal precedente piano industriale per il 2026. L’attenzione riservata alla generazione di cassa, alla gestione del capitale circolante e della gestione finanziaria hanno permesso una riduzione del rapporto debito netto/Mol, previsto al di sotto di 2,6x, in miglioramento rispetto al 3,3x del 2022.
Questi risultati fanno da base per l’aggiornamento del piano industriale, che all’ultimo anno del piano punterà su un Mol di 1,65 miliardi di euro (+27% rispetto al 2022), con un utile per azione atteso in progresso del 7% all’anno, mentre il dividendo dovrebbe arrivare a 16 centesimi nel 2027, quindi con un balzo in avanti del 28%.
Il presidente esecutivo di Hera, Cristian Fabbri, evidenzia la centralità del Triveneto (dove il gruppo ha una posizione di forza che deriva dalla partecipata AcegasApsAmga). «Tra le principali iniziative nell’area, c’è il progetto dell’Hydrogen Hub, che sarà avviato a Trieste nel 2026 e punterà alla produzione di quasi 400 tonnellate di idrogeno all’anno, destinate al trasporto pubblico locale, al comparto industriale e ai servizi portuali». Un’iniziativa che si inquadra nel piano della North Adriatic Hydrogen Valley, riguardante 17 progetti pilota da sviluppare nei Paesi partner (Italia, Slovenia e Croazia). Quanto alla filiera energy, Fabbri ricorda che lo scorso novembre è stata portata al 75% la partecipazione di Hera in EstEnergy (il restante 25% è detenuto da Ascopiave), primo operatore del Nord Est con oltre un milione di clienti. L’operazione ha consentito al gruppo delle utility di rafforzare ulteriormente la presenza nel settore, «dove siamo già il terzo operatore nazionale e puntiamo ad arrivare a 4,3 milioni di clienti energy nel 2027, con un importante contributo che deriverà dalla recente gara per il servizio a tutele graduali che ci ha già visto aggiudicarci in via provvisoria sette lotti, il massimo consentito», aggiunge. Quindi ricorda che, relativamente alla filiera dell’idrico, la società partecipa insieme a una rete di gestori al progetto Smart Water Management Fvg, con l’obiettivo di diminuire del 13% le perdite di rete nei sistemi acquedottistici del Friuli Venezia Giulia attraverso progetti di digitalizzazione. «Altri investimenti serviranno a una riduzione delle perdite pari al 35% nei sistemi acquedottistici nei territori di Padova e Vicenza, dove AcegasApsAmga ha costituito, con gli altri gestori d’Ambito, la rete di impresa Acqua In Rete Bacchiglione. Mentre, in campo ambientale, entro il 2027 verrà avviata la nuova linea del termovalorizzatore di Padova, che garantirà una maggiore capacità di recupero energetico dalla frazione residuale di rifiuti non riciclabili».
Il piano di gruppo si sofferma anche sul contributo della controllata trevigiana Aliplast di Ospedaletto di Istrana, specializzata nelle plastiche flessibili, evidenziando l’obiettivo di incrementare la base clienti, anche a livello europeo. «Grazie a investimenti per oltre 80 milioni di euro, Aliplast potrà aumentare sia la capacità impiantistica nei segmenti già presidiati, sia allargare il presidio di nuovi mercati, dal recupero delle plastiche rigide alla rigenerazione di materiali compositi in fibra di carbonio», conclude il presidente esecutivo.
Riproduzione riservata © il Nord Est