Electrolux, trattativa in salita sugli esuberi

Il 10 gennaio a Saronno primo incontro azienda-sindacati per definire la gestione delle 222 eccedenze negli stabilimenti italiani, e i criteri. Sindacati: «Uscite solo volontarie e incentivi». Sul tavolo anche l’investimento da 113 milioni di euro a Solaro

Elena Del Giudice
Lo stabilimento Electrolux di Porcia
Lo stabilimento Electrolux di Porcia

Volontarietà e incentivi. Sono i due pilastri sulla base dei quali i sindacati puntano ad avviare la trattativa per i 222 esuberi in Electrolux. Trattativa che parte il 10 gennaio a Saronno, ovviamente in salita come tutti i confronti di questa natura, appesantita dallo sciopero proclamato dalla Fiom Cgil per lo stabilimento di Forlì.

Si attende, in primis, la conferma dei numeri, le 222 eccedenze stimate in Italia (4 mila a livello mondo), di cui 76 a Porcia, 25 a Susegana, 96 a Forlì, 10 a Solaro e 5 a Cerreto d’Esi. Quindi i tempi di uscita: entro quando Electrolux intende chiudere la riorganizzazione. A seguire, ma non per importanza, il criterio: uscite sì, ma solo su base volontaria e incentivata. Rispetto al tema incentivi, è ovvio che si ripensi al passato recente, l’ultima ristrutturazione del Gruppo in Italia, per la cui gestione era stato definito un meccanismo premiale che metteva sul tavolo fino a 100 mila euro pro capite, una “dote” che andava a scendere come valore con il trascorrere del tempo, e una serie di supporti a disposizione di quei lavoratori che avrebbero lasciato l’azienda per avviare una propria attività.

Infine all’ordine del giorno del summit, il ricercato accordo che mette sul tavolo 113 milioni di euro di investimenti per la nuova piattaforma produttiva per le lavastoviglie a Solaro.

«È comprensibile l’attesa per l’avvio del confronto - dichiara Gianni Piccinin, segretario della Fim Cisl - dal quale attendiamo la conferma sulle eccedenze, 222 complessive di cui 101 tra gli impiegati e 121 tra gli operai, su cui non prevediamo sorprese, e poi l'altro aspetto cruciale è la volontarietà. Contiamo di discutere anche di incentivi definendo un quadro generale che valga per tutti, immaginando possa essere modulato sulla base della distanza di ogni singolo lavoratore dalla quiescenza». Nelle attese c’è anche «una prima presentazione delle previsioni produttive di Electrolux per il 2023 - aggiunge Piccinin -. Per Porcia il mese di gennaio è da sempre un periodo di flessione, ma è importante capire se la previsione di budget sarà confermata. Se queste informazioni non arriveranno dal coordinamento, chiederemo un incontro di stabilimento».

Sulla stessa linea la leader della Fiom Cgil Simonetta Chiarotto: «confidiamo di poter arrivare ad un accordo sulla gestione delle eccedenze partendo dal presupposto che le uscite saranno solo su base volontaria e incentivate. Quanto incentivate, si vedrà». Il 2023 non si profila all’esordio come un anno brillante per il settore, «la situazione - conferma Chiarotto - si presenta complessa. Ciò che spero è che le stime previsionali fatte a dicembre vengano confermate, smentendo quel che è accaduto nel ’22 in cui i saldi sono risultati inferiori ai budget».

«Partiamo puntando alla conferma dei criteri che abbiamo definito in passato e che ci hanno consentito di chiudere la precedente riorganizzazione - aggiunge Roberto Zaami, Uilm Uil - , basati sul principio della volontarietà, sull’identificazione delle persone che, attraverso la Naspi, possano raggiunge la quiescenza garantendo uno scivolo anticipato alla pensione senza penalizzazioni, e a un incentivo che permetta ai lavoratori di risolvere il rapporto con Electrolux e dedicarsi a fare altro. Chiudo - conclude Zaami - con un accenno a Solaro, stabilimento destinato ad un investimento importante, finalizzato ad assicurarne la competitività e a garantire prospettive, e mi auguro che, affrontati i nodi di organizzazione del lavoro, cadenze, produttività, un’intesa sia possibile».

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