Electrolux, le Rsu di Porcia e Susegana non firmano. Accordo in bilico

L’esito della trattativa sui 164 esuberi annunciati tra gli impiegati. Il gelo dopo le voci sui 95 licenziamenti tra gli operai
Francesco Dal Mas

L’accordo all’Electrolux per trasformare i 164 esuberi di impiegati in altrettanti esodi incentivati è stato raggiunto ieri pomeriggio ma verrà ufficializzato dai sindacati Fim, Fiom e Uilm solo oggi. Pare, infatti, che le firme raccolte presso i delegati Rsu presenti alla trattativa sia meno della metà di quelle necessarie per far valere l’intesa.

Il motivo di questo dissenso? I 72 mila euro dell’incentivo vengono ritenuti insufficienti da una parte dei rappresentanti dei “coletti bianchi”; complice l’inflazione, il valore, si dice, sarebbe di molto inferiore. La trattativa, in questa fase conclusiva, si è tenuta in un albergo di Quarto d’Altino ed il confronto è stato sofferto. Ecco perché i segretari nazionali dei tre sindacati ed il coordinamento del Gruppo hanno preferito prendersi un giorno di tempo, convincere altre rappresentanze a firmare e, quindi, presentare ufficialmente l’intesa. Che «è positiva, comunque la si consideri – sottolinea con forza Gianuca Ficco della Uilm – perché abbiamo evitato 164 licenziamenti».

Ma c’è un altro aspetto di forte fibrillazione. Riguarda in particolare lo stabilimento di Porcia, da dove non è arrivato nessun consenso all’accordo, anzi. «Se c’è una vittima sacrificale di questo accordo siamo proprio noi – afferma Walter Zoccolan, leader Fiom della Rsu della fabbrica pordenonese –. Dei 164 impiegati in dismissione, ben 73 sono a Porcia. Abbiamo inoltre 95 operai in esubero, per i quali abbiamo attivo il contratto di solidarietà. Ebbene, solo a margine della trattativa abbiamo appreso che il 14 maggio sarà avviata la procedura di licenziamento. D’accordo, anche per loro interverrà probabilmente l’incentivo all’esodo. Ma uno stabilimento depotenziato di 168 posti di lavoro non è di fatto destinato all’irrilevanza, al declino? ».

Le Rsu di Porcia hanno convocato per mercoledì prossimo le assemblee di fabbrica, in cui probabilmente sarà proposto il pollice verso contro l’intesa, almeno fino a quando non interverranno garanzie sul futuro del sito produttivo. Garanzie che, per la verità, sono state date il 12 marzo al vertice ministeriale di Roma, con la conferma degli investimenti. Nel corso di quell’incontro, infatti, l’ad di Electrolux Italia Ranieri ha confermato che gli investimenti sul sito di Porcia per il 2023-24 superano i 30 milioni di euro, con l’obiettivo di avviare un percorso di trasformazione dell’area tecnologica. Sul fronte dell’occupazione, l’azienda aveva inoltre ribadito la disponibilità a ricorrere a strumenti di ammortizzazione sociale e decontribuzione, riduzione del cuneo fiscale e flessibilità contrattuale. «Bene, quelle garanzie, le vogliamo riconfermate, nero su bianco, perché – afferma ancora Zoccolan – gli esuberi proprio non ce li aspettavamo fra gli operai».

In verità il contratto di solidarietà a Porcia continuerà sino a fine giugno. E potrà essere anche prorogato. Infine, par di capire, a tanti delegati non è piaciuto il metodo, dato che i rappresentanti nazionali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil avrebbero posto la loro sigla – come è stato riferito da alcuni rappresentanti Rsu a Quarto d’Altino – senza un confronto preventivo con il coordinamento ampio giunto nel Veneziano da tutti i siti. Se sarà accertato che l’accordo sottoscritto ieri non ha un numero di consensi sufficiente il dossier verrà avocato dal Ministero del Lavoro per una gestione straordinaria della vertenza. Ma è proprio ciò che l’azienda e, soprattutto, i sindacati vogliono evitare. Anche per evitare eventuali sorprese

Riproduzione riservata © il Nord Est