Benedetti ricorda Armando Cimolai: “Un gentiluomo oltre che un grande imprenditore”
Il presidente della Danieli racconta la prima straordinaria commessa per la Bielorussia dove incontrò il fondatore del gruppo di grande carpenteria metallica

Anno 1983, Bielorussia. L’ex Unione Sovietica si accinge ad affidare la realizzazione del primo impianto siderurgico «chiavi in mano» e tra le imprese che si candidano a realizzarlo c’è anche la friulana Danieli.
E’ in quell’occasione che l’ingegner Gianpietro Benedetti, oggi presidente della multinazionale di Buttrio, incrocia per la prima volta Armando Cimolai ed è da qui che il numero uno di Danieli, oggi anche presidente reggente di Confindustria Fvg, prende il via a ricordare il capitano d’industria pordenonese, mancato domenica 2 ottobre all’età di 94 anni.
«L’incontro con Armando Cimolai fu fondamentale per l’ottenimento di quella commessa. Ricordo un gentiluomo oltre che un imprenditore di grande professionalità» dichiara Benedetti tornando con la memoria ai 6 mesi trascorsi nell’ex Urss per tentare di sfilare la commessa ai competitor tedeschi. «Era un lavoro di enormi dimensioni. Un impianto per la produzione di steelcord, la cordicella metallica che si usa negli pneumatici, 100mila metri quadrati di capannoni per la cui realizzazione, nel 1983, ci chiedevano 100 miliardi, una cifra enorme cui si aggiungeva l’incertezza dei tempi di realizzazione».
Costi troppo alti e cronoprogramma senza certezze sono la scintilla che innesca l’incontro tra Danieli e Cimolai. «Stavo raccogliendo le offerte per le opere civili quando fui indirizzato sulla strada di Armando Cimolai. Lui andava e veniva, il figlio Luigi rimase con noi in Urss un paio di mesi. La loro partecipazione fu determinante. Grazie a Cimolai riuscimmo infatti a garantire la consegna nei tempi brevi chiesti dallo Stato sovietico che dell’impianto era il committente: 34 mesi».
Dopo quella commessa le strade di Benedetti e Armando Cimolai sono sono incrociate ancora poche volte. «Sa perché?» continua il presidente di Danieli: «Perché Cimolai ha fatto un salto di qualità che restituisce tutta la grandezza del suo fondatore: dalla carpenteria semplice è passata alla costruzione di ponti, stadi, stazioni». Addirittura del più grande telescopio del mondo, in fase di realizzazione in Cile.
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