Il giudice: nessun rientro, in caso di operazioni baciate

Una buona notizia per molti azionisti della Popolare di Vicenza ma anche Veneto Banca arriva da un'ordinanza del giudice di Venezia Anna Maria Marra, della sezione del tribunale specializzata in materia di imprese, che considera nulle le cosiddette «baciate», ovvero le operazioni con le quali la banca, erogava finanziamenti ai clienti mentre contestualmente all’acquisto di azioni dell’istituto.
Il provvedimento, stando all’ordinanza in questo caso rivolta a un caso Bpvi e riportata dal Corriere Veneto, inibirebbe alla Popolare di Vicenza la possibilità di pretendere dal cliente-azionista il rientro delle somme prestate. Il giudice ha accolto il ricorso d'urgenza di sospensiva presentato da un cliente al quale erano stati concessi 9 milioni di euro, sulla base dell'articolo 700 del codice di procedura civile, motivando la decisione con argomentazioni che potrebbero aprire una strada per molti azionisti della Popolare di Vicenza ma anche delle popolari venete.
Secondo quanto sostenuto dal giudice, le disposizioni dell'articolo 2358 del codice civile, che regolano gli aumenti di capitale delle società, si applicano anche agli istituti di credito, quale era la Popolare di Vicenza prima della trasformazione in spa. La stessa banca, sottolinea il giudice del tribunale veneziano, a posteriori si è dichiarata assoggettata alla disciplina dell'articolo 2358 dopo che la Bce era intervenuta il tal senso. La difesa della banca aveva tentato di sostenere che non c'era correlazione tra l'erogazione del finanziamento e l'acquisto delle azioni, come se il cliente avere deciso di propria iniziativa di investire i soldi nell'istituto di credito.
L'ordinanza del giudice veneziano smonta invece questa tesi: la vicinanza temporale tra le due operazioni è così ristretta da togliere ogni dubbio in proposito. Vi è poi una terza questione: secondo Marra, chi acquista azioni di una società impiegando prestiti messi a disposizione dalla società stessa, diventa portatore di un interesse specifico alla regolarità dell'operazione, ovvero ha interesse che il patrimonio della società di cui ha comprato i titoli sia effettivo. Mentre la realtà che sta emergendo è che i fondi acquisiti con le «operazioni baciate» hanno realizzato un aumento patrimoniale fasullo per la banca, che ha dovuto stralciare quelle somme dal suo capitale.
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