Banca Generali punta su Ir Top Consulting. Offerta per il 30%

Non c’è ancora l’ufficialità, ma secondo quanto ricostruito presso fonti attendibili, sono confermati i rumors circolati relativi a un blitz di Banca Generali per allargare i servizi di advisory alle imprese. La banca private guidata da Mossa ha siglato accordi esclusivi per rilevare una quota di Ir Top Consulting, boutique in forte crescita fondata da Anna Lambiase, punto di riferimento nella consulenza e servizi per la quotazione in Borsa delle piccole e medie imprese. Il dialogo tra i due operatori va avanti da tempo con l’obiettivo di arrivare all’acquisto del 30% da parte della Banca del Leone, con opzione per salire ulteriormente nel capitale. Se non vi saranno intoppi, il closing è atteso entro fine anno. La mossa va inquadrata nel modello di business di Banca Generali, che ha come riferimento di clientela gli imprenditori, dei quali gestisce i patrimoni con l’obiettivo di difendere il valore reale dall’erosione dell’inflazione e puntare a farli crescere nel tempo. Un approccio vincente, dato che nel segmento del private bank la società è diventata la terza in Italia con masse per oltre 60 miliardi di euro tra i clienti che hanno non meno di 500 mila euro di liquidità (88 miliardi sono invece le masse complessive). Una volta completato l’investimento in Ir Top, Banca Generali aggiungerà un ulteriore tassello al servizio di consulenza che guarda al patrimonio complessivo. Già a partire dal 2017 è stato abbracciato un approccio di architettura aperta (quindi ai clienti vengono offerti non solo prodotti della casa, ma anche di altre fabbriche prodotto con le quali sono in corso accordi) delle piattaforme attraverso l’acquisizione dal mercato di servizi verticali che potessero dare valore a consulenti e clienti, con servizi di real estate, art advisory, corporate advisory e family protection & planning. Nel settore del risparmio gestito è da tempo in corso un processo di aggregazioni e partnership con i soggetti maggiormente capitalizzati e in buona salute impegnati in campagne di acquisizioni di realtà più piccole con il duplice obiettivo di generare economie di scala e velocizzare i processi di innovazioni. Quanto alla banca triestina, in questa direzione vanno ad esempio BG Saxo per il trading, Conio per i digital wallet di criptovalute e l’accordo con Mainstreet per la piattaforma sulla sostenibilità. La banca del Leone ha chiuso il primo semestre con un utile netto consolidato di 175,1 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto ai 131,3 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio, con la componente ricorrente salita del 54% nel confronto annuo, a 166,1 milioni. Intanto, il margine di intermediazione è cresciuto del 24,7% a 392,2 milioni, trainato dal sensibile incremento del margine finanziario. Quanto alla raccolta, il dato più aggiornato risale ad agosto, che si è chiuso con una raccolta netta di 247 milioni (+20% rispetto ad agosto 2022), con il totale da inizio anno arrivato a un soffio dai 4 miliardi, con una crescita del 5% rispetto al medesimo periodo del 2022.
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