Sport Business Forum fa il pieno a Gemona: sale gremite per ascoltare i campioni
Un successo anche gli appuntamenti in piazza con i bambini. Gasparini (PrimaCassa): incontri di alto livello con tanti spunti. il sindaco Revelant: questo territorio è un esempio sportivo e di sportività

Per rendersi conto che lo sport è anche business basta guardare al successo ottenuto dagli eventi del forum promosso dal gruppo Nem a Gemona. Sale gremite per ascoltare la voce dei campioni che hanno scritto la storia dello sport, ma anche una piazza piena di bambini e ragazzi che hanno avuto modo di divertirsi cimentandosi in diverse discipline.
L’intera comunità di Gemona ha risposto presente ma «in tanti - ha osservato il sindaco Roberto Revelant - sono arrivati anche da fuori».

E allora ecco che lo sport diventa non soltanto un momento di gioia e di crescita per chi lo pratica, ma anche un’opportunità di sviluppo per il territorio. Gemona lo sa bene. «Da capitale del terremoto e della ricostruzione sta diventando capitale dello sport - ha osservato l’ex primo cittadino, ideatore di Sportland, Paolo Urbani - e devo dire che la grande partecipazione di questi giorni mi ha fatto particolarmente piacere anche perché siamo alla vigilia delle celebrazioni per il cinquantennale del terremoto che ci vedranno impegnati il prossimo anno per cui, se queste sono le premesse, possiamo essere fiduciosi».
Particolarmente soddisfatto anche Marco Gasparini, presidente di PrimaCassa, che ha sponsorizzato l’iniziativa: «Sono stati tutti incontri di alto livello qualitativo, gli spunti offerti sono stati molto interessanti e per questo ritengo sia un evento da riproporre».

Tantissimi i temi trattati dai campioni che si sono alternati sul palco. Se il paron dell’Udinese, Gianpaolo Pozzo ha suscitato l'entusiasmo dei tifosi ricordando i successi europei e confermando l’intenzione di mantenere la squadra ad alti livelli («se un giorno venderemo lo faremo allo scopo di rafforzare il club»), Francesco Moser ha stupito per i tanti aneddoti sparsi tra le sue 273 vittorie e le visite in Friuli anche a cavallo del terremoto: un esempio vivente di come lo sport sia anche sinonimo di salute come ha ricordato Manuela Di Centa. «Promuovere il movimento - ha osservato - significa - anche tutelare la salute e alzare la qualità della vita».
Di cadute e soprattutto della capacità di rialzarsi hanno parlato Alex Schwazer e Deborah Compagnoni, il marciatore capace di tornare in pista più forte di prima dopo due squalifiche per doping, la seconda delle quali a dir poco discutibile e oggetto di un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, la sciatrice in grado di superare tre gravi infortuni alle ginocchia e di vincere tre ori in altrettante Olimpiadi.
Grazie alla mamma di Bebe Vio, Teresa Angela Grandis e ad Andrea Tarlao è stata aperta anche una finestra sul mondo dell’inclusività con lo sport sempre protagonista. Non a caso il Friuli Venezia Giulia, come ha ricordato l’assessore Mario Anzil, «è la regione che investe di più in impianti ed eventi sportivi».
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