Giochi 2026, lo stato dell’arte dei cantieri: dalla cabinovia Socrepes alla viabilità
Mancano poco più di 8 mesi all’inizio delle Olimpiadi e le opere in fase di realizzazione sono molteplici e funzionali alla buona riuscita dell’evento

Mancano poco più di otto mesi all’inizio dei Giochi olimpici e paralimpici Milano Cortina 2026 e le opere infrastrutturali proseguono il proprio corso tra obiettivi raggiunti e ostacoli da superare. Ma quale è oggi lo stato dell’arte dei numerosi cantieri aperti in vista delle Olimpiadi?
La pista da bob: tracciato ok
La futura pista da bob di Cortina ha raggiunto il suo primo grande traguardo, ovvero farsi trovare pronta (il solo tracciato) per la pre-omologazione dello scorso marzo. Nell’occasione numerosi atleti provenienti da tutto il mondo hanno testato la pista con risultati soddisfacenti. Lo Sliding centre, infatti, ha ricevuto l’ok da parte delle Federazioni internazionali di bob, skeleton e slittino, oltre che dal Cio.
In questa fase il cantiere si sta concentrando sulla realizzazione della copertura, che grazie ad una variante di progetto sarà mitigata e colorata di verde. Dovranno poi essere ultimati gli edifici di partenza, di arrivo e realizzata la viabilità interna ed esterna alla pista.
Il Piano delle opere di Simico prevede un investimento di circa 120 milioni di euro.
Lo stadio del ghiaccio: nuovi impianti
I lavori allo stadio del ghiaccio hanno riguardato diversi aspetti tra cui: la realizzazione di una nuova climatizzazione, il rifacimento dell’impianto di illuminazione, il rinnovamento del tetto e a tutto l’adeguamento inclusivo della struttura. I lavori non sono ancora finiti, ma stanno proseguendo con l’obiettivo sfidante di consegnare uno stadio rinnovato e dotato di tecnologie di ultima generazione per l’inizio della manifestazione.
Il Piano delle opere di Simico prevede un investimento pari a 20.415.500 euro.
La pista Olympia: più dotazioni
Sull’Olympia delle Tofane, la pista dove si svolgeranno le gare di sci femminile oltre alle competizioni paralimpiche, non c’è troppo da fare in realtà. Da anni, infatti, Fondazione Cortina, tutti i volontari e le maestranze hanno dimostrato di essere preparati e pienamente operativi nell’organizzazione della Coppa del mondo di sci. Ma per aumentare ulteriormente la qualità dei servizi, nell’area verranno aggiornati gli impianti di alimentazione elettrica insieme alle attrezzature funzionali alle gare, rendendo accessibile la zona anche alle competizioni paralimpiche.
Il Piano delle opere di Simico prevede un investimento pari a 1.380.000 euro.
La cabinovia Socrepes: grande ritardo
La cabinovia Apollonio-Socrepes, che dovrebbe collegare il centro di Cortina con la ski area delle Tofane, è il grande punto di domanda delle infrastrutture ritenute fondamentali per i Giochi 2026.
L’opera, infatti, è in forte ritardo. Ad oggi non è stato pubblicato alcun bando di gara e non è stato quindi prodotto alcun progetto esecutivo da parte delle aziende costruttrici. Ma per recuperare il tempo perduto, il Consiglio dei ministri ha appena approvato un nuovo decreto legge assegnando a Fabio Massimo Saldini i poteri di commissario straordinario. Questo permetterà al ceo di Simico si saltare le normali procedure per la realizzazione dei lavori, permettendogli di recuperare in parte il tempo perduto.
Il Piano delle opere di Simico prevede un investimento parti 127.484.200 euro.
Il Lotto zero: tempi stretti
La variante del Lotto zero doveva essere conclusa il primo giugno 2025, ma non vedrà la luce prima di fine anno. Il progetto prevede la riqualificazione e il ridimensionamento della viabilità Lungo Boite e via del Parco, l’intersezione ponte Corona e la pedonalizzazione di via Cesare Battisti.
Il Piano delle opere di Simico prevede un investimento pari a 20.909.281 euro.
Il trampolino Italia: forte delusione
Il trampolino Italia verrà ristrutturato solo parzialmente. Infatti, Simico ha stralciato dal progetto il rifacimento dell’ascensore, che rappresentava l’opera più attesa da parte della comunità. In sintesi, la struttura sarà abbellita, dotata di ristorante, ma non sarà accessibile ai turisti.
Il Piano delle opere di Simico prevede un investimento pari a 10 milioni.

Le varianti del Cadore: ci siamo quasi
La variante di Tai di Cadore, lunga circa 1. 500 metri, si distacca dalla attuale statale in corrispondenza del bivio con la Ss 51 bis a sud est dell’abitato di Tai di Cadore, e si reinnesta in corrispondenza del bivio per la località Nebbiù. L’opera principale è la nuova galleria, lunga circa 1.000 metri, di cui 800 “in naturale” (cioè da scavare) e 200 “in artificiale” (cioè da realizzare fuori terra e poi da ricoprire). Saranno realizzati anche svincoli, la rimodulazione della pista ciclabile esistente in accordo con l’amministrazione comunale. Le operazioni di realizzazione degli imbocchi sono state completate, sono in fase avanzata i lavori di completamento della parte “in artificiale” e complessivamente mancano poche decine di metri di scavo della parte “in naturale”.

La variante di Valle di Cadore, che consentirà di bypassare con una galleria di circa 600 metri, un tratto particolarmente critico dell’attraversamento dell’abitato di Valle, oggi regolato da semaforo per effetto della sezione ristretta e della prossimità alla sede stradale di fabbricati vincolati. Anche in questo caso mancano poche decine di metri per l’abbattimento del diaframma.
La variante di San Vito di Cadore prevede un percorso complessivo del tracciato di circa 2.3 km quasi tutto “a mezza costa” nella valle del Boite. L’asse principale si sviluppa attraverso due rotatorie di svincolo, 4 gallerie artificiali di mascheramento e antirumore, un nuovo viadotto sul Ru Sec e numerosi interventi sulla viabilità secondaria.
L’investimento complessivo di Anas per le tre varianti del Cadore è di oltre 250 milioni di euro.
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