
Al via Link 2025, Trieste capitale del giornalismo tra geopolitica, cultura e premi d’autore
Oltre 30 eventi in tre giorni con firme italiane e internazionali, premi a Fabio Tamburini e Nello Scavo. Tutto il mondo spiegato da Trieste, “posto unico da cui guardare il futuro”
Ci siamo, si parte con Link Media Festival, la rassegna dedicata al giornalismo di Trieste. La città affacciata sul mare all’estremo oriente d’Italia è un posto unico da cui guardare al mondo e lo sarà ancor di più in questo fine settimana, in cui le firme del giornalismo italiano e gli ospiti internazionali si alterneranno in più di 30 eventi diversi sul palco della Link arena – la tensostruttura da 200 posti eretta in piazza Unità – e nel Salone di rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia al civico 1 della stessa piazza, che sarà il cuore pulsante della manifestazione.
- Qui il canale Youtube per seguire gli eventi in diretta streaming
- Vai sul sito ufficiale per il programma e le iscrizioni https://www.linkfestival.it/
I temi
Guerre, dazi e geopolitica agitano il mondo attorno a noi e hanno ormai un riflesso chiaro sulla nostra vita di ogni giorno. Si ripercuotono sulle nostre tasche con le fiammate d’inflazione e sui nostri risparmi con i crolli delle Borse. Per questo Link quest’anno ha scelto di concentrarsi sugli ospiti internazionali, sugli inviati e sui corrispondenti. Insomma, sulle voci di osservatori che possono aiutarci a capire meglio quanto accade e che tipo di scenari potrà concretizzarsi. Si parlerà, tra l’altro, di Europa, di riarmo, della corsa all’Artico, di Donald Trump. Ma al di là di geopolitica, economia ed esteri, a Link ci sarà spazio anche per la cultura e gli spettacoli, con la presentazione di libri di alcuni dei volti della televisione. E la mattina di domani e domenica si potrà anche assaporare un “Link in B” – dal nome del caffè più popolare di Trieste, il “capo in B” (un macchiato in vetro) – una rassegna stampa che farà iniziare la giornata con il sorriso ai suoi ascoltatori, condotta dal vicedirettore del Gruppo Nem con delega al Piccolo, Fabrizio Brancoli, dal comico e autore Stefano Dongetti e Margherita Scialino del Fake News Festival.
I premi
A impreziosire il programma di Link c’è anche il conferimento di due premi, ormai diventati un punto di riferimento nel panorama del giornalismo. Quest’anno il premio Crédit Agricole “Testimoni della storia” andrà a Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore. Il premio gli verrà assegnato stasera alle 18. Dopo la consegna del tallero d’argento che caratterizza il riconoscimento, seguirà l’intervista con Paolo Possamai, direttore editoriale del Gruppo Nem (Nord Est Multimedia), che edita anche questa testata e che è promotore dell’intera rassegna. Tra le motivazioni del premio, c’è il fatto che Tamburini ha saputo rappresentare una voce libera da condizionamenti ed è stato capace di raccontare l’economia in modo immediato.
L’altro riconoscimento, il Premio Unicef/Link 2025 “I nostri angeli” sarà attribuito a Nello Scavo, inviato speciale di Avvenire, per la sua attenzione costante ai più piccoli nei suoi reportage. Il riconoscimento gli verrà consegnato domani alle 19, e a seguito della consegna del premio, Scavo dialogherà con Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia, a moderare Valentina Furlanetto, giornalista di Radio24.
Ma Scavo è anche una delle voci d’apertura del festival alle 17 alla Link arena. Dopo gli interventi di benvenuto di Francesca Fresa, direttrice artistica del festival, e di Possamai, infatti è stata la volta del panel dedicato al “Buon giornalismo”, ossia – come ha spiegato Fresa – quello investigativo. Scavo dialoga con Carlo Bonini, vicedirettore di Repubblica.
Il programma
Sempre oggi alle 17 Toni Capuozzo presenta al Salone di rappresentanza della Regione in piazza Unità d’Italia il suo ultimo libro “Vite di confine”, un libro dedicato a Gorizia e Nova Gorica, quest’anno, insieme, Capitale della Cultura europea.
Nella stessa location, alle 18 altro evento sold out concepito per i cent’anni della Fisica quantistica dal titolo “Il futuro invisibile: tecnologie che stanno cambiando il mondo”, con il docente della Sissa Alessandro Silva e il divulgatore scientifico e coordinatore editoriale di Geopop Filippo Bonaventura. Alle 19 alla Link arena ci sarà la presentazione del libro di Domenico Quirico, editorialista della Stampa, “Le quattro Jihad, Lo scontro tra Islam e Occidente da Napoleone a Hamas”. In contemporanea al Salone di rappresentanza della Regione si terrà “Il segreto del successo”, un’intervista a Andrea Stillacci, fondatore e a.d. di Herezie.
Sabato giornata densa di eventi di punta, ecco una selezione. Alle 10 nel Salone di Rappresentanza della Regione Barbara Gruden, corrispondente Rai da Berlino, Wolfgang Fercher, direttore del quotidiano austriaco Kleine Zeitung, e Mattia Zulianello, docente di Scienze politiche all’Università di Trieste discuteranno del “Tramonto della Mitteleuropa”. Alla stessa ora alla Link arena ci sarà la presentazione del libro del reporter di guerra Luca Steinmann “Vite al fronte”. Stessa location ma alle 11 Lirio Abbate presenterà il suo libro “I diari del boss”, un volume dedicato agli scritti del capomafia Matteo Messina Denaro. Da non perdere l’evento alle 17 “Alla corte del re Donald” con Massimo Gaggi, editorialista del Corriere della Sera, e Lina Palmerini, notista politica del Sole 24 Ore, moderato da Giancarlo Loquenzi, conduttore di Zapping su Rai Radio 1.
Tra gli appuntamenti must di domenica, alle 10 alla Link arena il presidente della Regione Massimiliano Fedriga dialogherà con l’economista Salvatore Rossi sulle nuove sfide globali dell’economia. Alle 11 Tiziana Panella insieme a Vittorio Emanuele Parsi presenteranno il libro “La vita due volte”. Alle 18 poi, un’intervista con Giannola Nonino dal titolo “La forza delle donne”.
La partecipazione
È gratuita la partecipazione, ma è consigliata la prenotazione sul sito linkfestival.it, dove si trova il programma completo. Chi è in possesso del biglietto si deve presentare 10 minuti prima del via del panel oppure rischia che il suo posto sia riallocato. Ma alla fine chi ci sarà stato potrà dire, come fa il poeta Umberto Saba: «Comunque, il mondo l’ho guardato da Trieste».
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