In orbita sulla Iss i microsatelliti da assemblare ideati dall’Università di Trieste
Prototipi in plastica modulabili come mattoncini Lego, i cubetti sono progettati da ricercatori dell’Ateneo e dall’azienda Picosats

Dallo scorso 6 novembre la Stazione spaziale internazionale (Iss) ospita un curioso oggetto tecnologico, un cubetto di circa dieci centimetri di lato ideato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Trieste e dall’azienda spin off dell’ateneo Picosats. Si tratta di un prototipo di microsatellite in plastica, modulabile come un mattoncino Lego: il piccolo cubo è percorso da circuiti elettrici integrati che servono a collegare le schede operative montate al suo interno. Rispetto ai microsatelliti attualmente a disposizione è molto più leggero, robusto, efficiente, economico e semplice da produrre. All’inizio di dicembre il prototipo verrà attivato e testato per quattro mesi, nel corso dei quali si cercherà di capire se è in grado di funzionare in condizioni di microgravità e se ha resistito senza perdere la propria funzionalità alle sollecitazioni impresse dal lancio a bordo del razzo Falcon 9 di SpaceX, con il quale ha raggiunto la Stazione spaziale internazionale.
Il progetto Rise
Il prototipo è il risultato del progetto Rise (Resilient integrated struttura elements) avviato nel 2018, quando il gruppo di ricerca coordinato da Stefano Seriani, docente di Robotica di UniTs, vinse la gara sponsorizzata da Ice-Cubes nel contesto del concorso “Space exploration masters”, organizzato dall’Agenzia spaziale europea, classificandosi al secondo posto e conquistando così un “biglietto” per la Iss. «Se gli esperimenti che effettueremo nei prossimi mesi daranno esito positivo, validando questa tecnologia avremmo posto le basi per una rivoluzione nel mercato dei microsatelliti - evidenzia Seriani -. Perché attualmente non esistono microsatelliti assemblabili che integrino linee elettriche e circuiti all’interno di componenti stampati in 3D».
Microsatellite plastico
Il microsatellite firmato UniTs è realizzato in uno speciale materiale plastico - un polimero a cristalli liquidi Lcp, scelto per le sue proprietà meccaniche e perché tende a disgregarsi facilmente in atmosfera - ed è percorso da circuiti elettrici che servono a collegare le schede operative montate all'interno dell’oggetto. Per realizzarlo sono servite competenze di tipo elettronico, informatico, meccanico, di ingegneria dei materiali e astrofisico: hanno collaborato alla sua progettazione e costruzione diversi ricercatori e docenti dell’ateneo, ma anche studenti e dottorandi. La parte elettrica, fondamentale per il funzionamento del satellite, è integrata nella struttura e la rende molto più robusta, economica e facile da produrre rispetto a quelle di vecchia generazione. Grazie alla peculiare struttura in 3D, vuota all’interno, è possibile gestire in modo modulare la geometria del microsatellite, come se si trattasse di assemblare mattoncini da gioco.
Il test dentro la Iss
Se la fase di test all’interno della Iss andrà bene, dice Seriani, il passo successivo sarà quello di testare il microsatellite in orbita all’esterno della Ssi, per controllarne il funzionamento in condizioni di vuoto ed esposto alle radiazioni presenti al di fuori dell’atmosfera terrestre. Quindi la palla potrebbe passare a Picosats, che già ha collaborato all’ideazione del microsatellite, o ad altre aziende interessate a portarlo sul mercato.
Le applicazioni
Quanto alle applicazioni, sono davvero versatili: i microsatelliti possono venire impiegati per le telecomunicazioni, per l’osservazione della Terra o l’esplorazione planetaria e per esperimenti di astrofisica. Guardando invece ai suoi utilizzatori, il target iniziale di questo prodotto potrebbe essere di tipo accademico e studentesco: visti i costi ridotti, è l’esempio proposto da Seriani, anche un’associazione studentesca come Astreo, nata da poco in seno a UniTs e composta da ragazze e ragazzi che si occupano di realizzare strumentazioni scientifiche basandosi su microsatelliti, potrebbe essere in grado di impiegarlo per i propri esperimenti.
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