Veneto Banca, Favotto lascia. Venerdì 30 ottobre Cda straordinario

L'ufficializzazione per motivi di salute. Funzioni assicurate dal vice Alessandro Vardanega. Sul nuovo presidente i grandi azionisti chiedono di avere voce in capitolo

MONTEBELLUNA. Veneto banca ha reso noto nella serata del 29 ottobre che Francesco Favotto ha presentato le proprie dimissioni dalla carica di presidente del consiglio di amministrazione e anche dall'incarico di consigliere.

La decisione è stata presa "per motivi di salute nella consapevolezza di non poter più assicurare la piena disponibilità all'attività di governo della banca".

Passa al vice, Alessandro Vardanega, il compito di assumere con decorrenza immediata le funzioni di presidente in attesa della nuova nomina.

Sul tema "dimissioni", in verità attese, di Favotto, si erano espressi alcuni azionisti dell'istituto di Montebelluna costituiti in comitato, chiedendo di essere coinvolti nella scelta.

"In un momento di ulteriore fibrillazione per Veneto Banca, con le prossime dimissioni del presidente Francesco Favotto, che sottolineano come l’attuale management non riesca a trovare una situazione di stabilità, l’associazione Per Veneto Banca chiede di partecipare alla scelta del prossimo presidente". Così in un nota dell'associazione che rappresenta l'8% della compagine sociale.

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La redazione

"Con l’accettazione di questa richiesta gli organi di amministrazione e controllo - si legge - si porrebbero, finalmente, in una dimensione di ascolto e condivisione con una realtà, la nostra, che è nata per fare propria una partecipazione attiva e consapevole e che rappresenta una compagine importante, in continua crescita, di soci grandi e piccoli". "Soci - si continua - che oggi sembrano dimenticati e lasciati in balia degli eventi, che devono invece tornare al centro degli interessi della Banca, come al centro devono tornare i territori ai quali Veneto Banca deve assicurare sviluppo e tutela".

"Crediamo che la nostra richiesta sia legittima - conclude la nota - e che un nuovo presidente anche di nostra espressione, possa portare la massima trasparenza nella circolazione e diffusione di informazioni corrette relativamente all’andamento economico-finanziario dell’Istituto e garantire le competenze necessarie per affrontare le prossime sfide che lo attendono".

Anche l'Associazione Azionisti di Veneto Banca chiede di "ricercare una soluzione che assicuri una reale discontinuità ed una totale trasparenza  gestionale e che sappia coniugare le esigenze di sicurezza della banca con le sacrosante aspettative economiche degli azionisti, che si sono sentiti traditi da logiche riformiste decise sulla loro pelle". "Ci aspettiamo perciò - si aggiunge - nella tutela di tutti gli azionisti che rappresentiamo, una gestione della banca caratterizzata soprattutto da una indipendenza operativa.
Ribadiamo il nostro disinteresse per posizioni gestionali, ribadendo invece la nostra disponibilità a svolgere un ruolo di obiettivo controllo sui conti della banca. Siamo perciò disponibili a fornire il nostro orientamento in questa delicata fase".

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