Presidenza Popvi: cambio a metà novembre. Dolcetta "Mandato da traghettatore"

Doppio cambio ai vertici delle Popolari. Se a Vicenza Stefano Dolcetta, imprenditore della Fiamm e vicepresidente di Confindustria nazionale, sembra abbia "sciolto le riserve" per il dopo-Zonin - che fonti danno in uscita con il Cda del prossimo 10 novembre - a Montebelluna starebbe per lasciare la presidenza anche Francesco Favotto. Ma la Banca, per ora, nè smentisce nè conferma.
Il professore di Economia dell'Università di Padova, prestato alla Banca dopo il ricambio indotto da Bankitalia ai vertici con l'uscita di Flavio Trinca, nell'assemblea dello scorso anno sarebbe in uscita per motivi di salute. La notizia è uscita sul Gazzettino. La testata darebbe per successore l'attuale vice di Favotto ex presidente degli industriali di Treviso, Alessandro Vardanega. Rumor dei giorni scorsi sottolineavano un clima teso all'interno del Cda. Già in tempi non sospetti qualcuno aveva parlato di un ipotesi avvicendamento, specie se si fosse fatto il matrimonio delle due popolari venete. La presidenza del nuovo istituto unificato sarebbe stata assegnata a Vardanega, con uscita di scena di Zonin, mentre la gestione della banca sarebbe stata affidata a Samuele Sorato ex ad uscito mesi fa. I tempi sono decisamente cambiati. Vardanega, d'altronde, fu il primo a 'metterci la faccia' l'anno scorso per definire e radunare la cordata disponibile a sostituire il Cda dimissionario post perquisizioni e indagini.
Per quanto riguarda Popolare di Vicenza, invece, Stefano Dolcetta spiega: "Sciogliere le riserve significa che sono interessato ad approfondire il discorso; devo avere ancora conferme su certe ipotesi e quindi sulla mia posizione. Sto parlando con l'amministratore delegato Francesco Iorio in maniera costruttiva e proficua, ho deciso di fare questo passo e credo che la decisione avverrà verso metà novembre". Quanto al suo attuale ruolo di vicepresidente di Squinzi in Confindustria con la delega alle Relazioni Industriali precisa: "Non ho ancora pensato se uscirò da Confindustria, ormai il mio mandato è finito, mancano pochi mesi". Quello in banca sarà comunque un incarico a termine: "E' un mandato di traghettatore fino all'assemblea di trasformazione in Spa e approvazione di bilancio"
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