Referendum 2025, domande e risposte sul voto da fuori sede

Per inoltrare la richiesta occorre vivere per almeno tre mesi lontano dal proprio comune di residenza, per ragioni di studio, lavoro e cure mediche

La redazione
Il termine per presentare domanda scade il 4 maggio
Il termine per presentare domanda scade il 4 maggio

Si avvicina il termine entro cui presentare domanda per votare da fuori sede ai  referendum del 7 e 8 giugno. Chi vorrà esercitare questo diritto, infatti, dovrà fare richiesta entro, e non oltre, domenica 4 maggio. La scadenza è stabilita dal decreto Elezioni approvato dal governo nelle scorse settimane, ed è fissata 35 giorni prima della data del voto.

Cos’è il voto ai fuori sede? 

Per voto ai fuorisede si intende la possibilità per chi vive lontano dal proprio comune di residenza di esercitare il proprio diritto di voto nel luogo dov’è domiciliato. Un’opportunità importante, offerta per la prima volta in occasione delle elezioni europee dello scorso anno e che è stata confermata anche in occasione dei referendum su Cittadinanza e Mercato del lavoro che si terranno l’8 e 9 giugno prossimi: per chi vive lontana per motivi di studio o lavoro, infatti, rientrare a casa per votare spesso è particolarmente complicato, in termini di costi e di tempo.

Chi può votare come fuori sede?

Può votare come fuori sede chi si trova per motivi di studio, lavoro o cure mediche in un comune lontano da quello di residenza. Questo per un periodo di almeno tre mesi. Il voto è condizionato alla presentazione della domanda. 

Come si presenta la domanda?

Per poter essere ammessi al voto è necessario presentare domanda all’ufficio elettorale del comune di domicilio temporaneo. Occorre compilare un modulo scaricabile dal sito del ministero dell’Interno (e disponibile qui sotto). Nella richiesta è necessario allegare alcuni documenti: quello di identità, la tessera elettorale, oltre a una documentazione che attesti la condizione di fuorisede per motivi di studio, lavoro o cure mediche. 

Cosa succede se non ho alcuna documentazione che attesti lo stato di fuorisede?

Premesso che valgono come attestazioni anche contratti di affitto o di lavoro, basta presentare un’autocertificazione, in cui si dichiara di trovarsi per motivi di studio/lavoro o cure in un comune diverso da quello di residenza.

Posso consegnare questi documenti anche online?

Sì, non è obbligatorio recarsi di persona all’ufficio elettorale. È possibile inviare un’email all’indirizzo che si trova sul sito del comune di riferimento (N.B. spesso è richiesta una Pec). In alternativa è anche possibile delegare qualcuno a presentare fisicamente i documenti.

Se faccio richiesta, poi posso comunque votare nel mio comune di residenza?

No, nel momento in cui si fa richiesta di iscrizione nelle liste elettorali di un comune non si può votare in un altro. Però la richiesta di voto come fuorisede si può revocare anche dopo il 4 maggio. Lo si può fare con le medesime modalità entro il 14 maggio.

Cosa devo portare con me il giorno del voto?

Entro 5 giorni dalla data del voto (quindi entro il 2 giugno), il Comune dove si è fatta richiesta deve inviare una certificazione di iscrizione temporanea nelle liste elettorali. In questo documento è contenuta anche l’indicazione del seggio e della sezione dove recarsi. Questo attestato va presentato al seggio insieme, ovviamente, alla tessera elettorale e a un documento di identità.

Come fuorisede posso anche anche essere scrutatore o presidente di seggio?

Sì, è possibile inoltrare richiesta. Nel modulo utilizzato per presentare domanda è presente una sezione dedicata a questo.

Per cosa si vota l’8 e il 9 giugno?

Sono cinque i quesiti che saranno sottoposti a referendum. Quattro riguardano il mercato del lavoro e uno una riforma della legge sulla Cittadinanza (qui tutti i dettagli).

 

  

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