Climatizzatore abusivo tra le mura millenarie del Palazzo di Diocleziano a Spalato

SPALATO È sotto tutela quale patrimonio mondiale dell'Unesco per i suoi 1.700 anni di storia, ma il Palazzo di Diocleziano a Spalato risulta spesso al centro di devastazioni che hanno del clamoroso e vergognoso. L'ultimo episodio in ordine di tempo ha riguardato le mura settentrionali del monumento, che nelle ultime settimane sono state sottoposte a lavori di restauro e pulizia.
L'opera è stata eseguita bene e per completarla serve ancora intervenire su una piccola porzione di mura, interventi che verranno eseguiti a breve. L'amministrazione comunale spalatina del sindaco Ivica Puljak ha lodato pubblicamente la qualità degli interventi compiuti, tralasciando però un dettaglio: sia quando le mura erano ingabbiate dall'impalcatura, sia dopo che quest'ultima è stata rimossa, si notava - e si nota - bene la presenza ingombrante dell'unità esterna di un condizionatore, montato da chissà chi e in barba a tutte le leggi e regolamenti.
Una presenza abusiva, insomma, in base alle ordinanze comunali emesse dai sindaci Andre Krstulović Opara prima e Ivica Puljak dopo. Nel documento sottoscritto da quest'ultimo, si elencano le vie del nucleo storico in cui è proibito posizionare i climatizzatori sulle facciate, lista che comprende anche la via sulla quale si affaccia il condizionatore. Si legge nell'ordinanza che i condizionatori vanno tolti entro un massimo di 60 giorni: chi non lo fa – come è nel caso delle mura nord del Palazzo – rischia una pena pecuniaria che va da un minimo di 150 a un massimo di 800 euro. L’unità esterna però se ne sta lì da mesi, in bella vista davanti a cittadini e autorità municipali.
La porzione interessata dal climatizzatore si trova, dalla parte interna delle mura, in una abitazione che annovera sia alloggi privati e che alloggi di proprietà della stessa Città di Spalato. Tanto che i media hanno chiesto informazioni in merito alla stessa amministrazione Puljak. Finora non ci sono state risposte né dal Palazzo comunale, né dalla Soprintendenza spalatina ai Beni culturali.
Come detto, questo è l’ultimo di una serie di episodi simili che negli ultimi anni hanno visto protagonista il Palazzo di Diocleziano: è stato imbrattato più volte con spray, gli sono stati tolti blocchi di pietra per costruire case, un grosso blocco è stato spostato da un ristoratore per guadagnare spazio per il suo locale. Scavi illegali sono stati effettuati ai piedi delle mura, mentre un ex calciatore dell'Hajduk Spalato ha costruito abusivamente - per poi vederselo però demolito - un muro di cemento nei pressi del plurisecolare palazzo D'Augubio.
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