Regia dei treni al porto di Trieste, gestirà la circolazione interna

L’Autorità ottiene la certificazione, è il primo scalo in Italia: governerà la centrale di Campo Marzio
Diego D’amelio

L’Autorità portuale diventa gestore certificato del sistema di binari dello scalo di Trieste. L’ente ha ottenuto ieri l’autorizzazione di sicurezza per gli impianti ferroviari rilasciata da Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali). È il tassello che mancava per centrare l’obiettivo che il presidente Zeno D’Agostino e i suoi tecnici si sono dati per il 2026: realizzare una centrale unica all’interno della stazione di Campo Marzio e da lì gestire in proprio la circolazione dei treni che vengono formati in porto e che si muovono nello scalo e successivamente negli interporti di Trieste, Gorizia e Cervignano.

La notizia è stata data ieri dall’Autorithy, che rivendica di essere il primo porto italiano a ottenere la certificazione necessaria a gestire direttamente gli impianti ferroviari. «Una nuova tessera – recita la nota – si aggiunge all’eccellenza nazionale dei porti di Trieste e Monfalcone nell’intermodalità ferroviaria, dopo aver toccato il record di oltre 12 mila treni gestiti nel 2023 all’interno del network logistico».

Zeno D'Agostino
Zeno D'Agostino

L’autorizzazione è stata al momento rilasciata per la sicurezza e circolazione nel Porto franco nuovo, ovvero il comprensorio che fa capo alla stazione di Campo Marzio. Ma gli standard consentiranno via via di raggiungere lo stesso risultato per la futura stazione di Servola, i rami che collegano FreeEste e gli impianti industriali, lo scalo di Monfalcone e potenzialmente pure gli interporti dell’entroterra come quello di Cervignano.

«La certificazione conferma il lavoro di questi anni», commenta il direttore delle infrastrutture ferroviarie dell’Autorità Paolo Crescenzi, evidenziando «l’innalzamento degli standard di sicurezza. I binari sono ormai controllati regolarmente ogni tre mesi e nell’ultimo biennio abbiamo avuto un solo svio», ovvero un’unica uscita dei treni dai binari del porto, episodi in passato più frequenti nel corso delle manovre interne allo scalo.

Quanto riconosciuto ieri è un passaggio fondamentale in vista del bersaglio grosso, che l’Autorità intende raggiungere in un biennio. Nei lavori di potenziamento della rete ferroviaria, è infatti prevista la realizzazione di un apparato centrale che, da Campo Marzio, permetterà un governo unico della circolazione dei treni merci. Normalmente il cosiddetto Acc sarebbe affidato a Rete ferroviaria italiana, ma l’Autorità portuale ha programmato di occuparsene autonomamente, per rendere più efficiente il traffico e ridurre i tempi morti. L’Acc del porto, affiancato a quello di stazione in capo a Rfi, controllerebbe intanto la circolazione a Trieste, ma potrebbe estendere gradualmente il controllo su altri terminal di terra.

Crescenzi dice che «l’autorizzazione di sicurezza è un risultato molto importante: si conclude un percorso cominciato 4 anni fa, che ha permesso all’Autorità di sistema di diventare gestore dell’infrastruttura portuale. Siamo il primo porto a ottenere questo risultato, frutto della scelta di mettere la sicurezza in primo piano: attualmente, in Italia, risultano autorizzati solamente una decina di gestori, il più importante tra i quali è Rete ferroviaria italiana, a conferma della specificità delle competenze necessarie a gestire tali processi. Il certificato ci autorizza alla manutenzione dell’infrastruttura e alla gestione della circolazione. Su quest’ultima è partita ora una formazione specifica, che permetterà all’Autorità di gestire in proprio l’apparato computerizzato centrale: il nostro obiettivo per il 2026»

Riproduzione riservata © il Nord Est