Quadrante Europa, il 2021 si apre in crescita: nel primo trimestre stimato un +15 per cento

Nonostante la pandemia il 2021 è iniziato bene per il primo interporto europeo, tanto che il primo trimestre dovrebbe chiudersi con un +15% sullo stesso periodo del 2020, che è stato un anno su cui il Covid 19 ha inciso, ma con una decrescita limitata ad un meno 9%

VERONA. A Verona, nell’ampia zona sud compresa tra la stazione ferroviaria e l’aeroporto, si trova il migliore e più grande interporto europeo, il “Quadrante Europa”, un polo logistico dai numeri impressionanti: 2,5 milioni di metri quadrati di estensione, 30 milioni annui di merce movimentata, di cui 22 su strada e 8 su ferrovia, grazie 16mila treni l’anno.

A capo di questo colosso da 13mila lavoratori, tra diretti ed indiretti, c’è – da dieci anni esatti – il Presidente Matteo Gasparato, 46 anni e molte altre cariche: Presidente dell’Unione interporti europei, Vicepresidente di Federtrasporti ed un ruolo defilato ma importante nella politica veronese, tanto da farlo soprannominare il “Richelieu” scaligero.

Con NordEst Economia fa il punto su presente e futuro di questa eccellenza italiana ed europea sempre in movimento tanto che, racconta, “mi è capitato spesso di passare la domenica sui terminal”.

Nonostante la pandemia il 2021 è iniziato bene per il Quadrante Europa, tanto che il primo trimestre dovrebbe chiudersi con un +15% sullo stesso periodo del 2020, che è stato un anno su cui il Covid 19 ha inciso, ma con una decrescita limitata ad un meno 9%.

“La domanda è sempre tanta – racconta Gasparato – con noi lavorano già 140 aziende della logistica, ma sono in particolare i grandi operatori tedeschi che continuano a chiedere spazi per aprire da noi”.

Ed è facile capire perché, visto che i flussi di traffico dell’interporto sono al 73% da e per la Germania, un altro 10% dal Nord Europa (Olanda, Belgio, Francia…) ed il restante 10% dai porti del nostro Paese.

Va infatti chiarito che tutti i porti del Baltico, le aree industriali tedesche (Monaco, Colonia, Brema ecc..), le piattaforme logistiche olandesi, belghe e scandinave, trovano a Verona lo sbocco per le loro merci, ed hanno garantito anche nel mese peggiore della crisi, ovvero l’aprile scorso, quasi mille treni merci al mese lavorati a Verona.

Se si chiede al Presidente del Consorzio Zai, che è appunto l’ente giuridico nato 70 anni fa che gestisce l’interporto, un consuntivo di questi dieci anni risponde: “abbiamo programmato il futuro”. E comincia a snocciolare fatti che accadranno, senza guardare mai al passato.

I quattro più significativi sono i seguenti. Entro sei mesi la firma dell’accordo di programma che consentirà di aprire la prima parte dell’area limitrofa della Marangona, sempre di proprietà del Consorzio, che in prospettiva potrebbe portare a quattro i milioni di metri quadrati a disposizione del Quadrante. Il protocollo con le Ferrovie, che farà sì che i binari dell’alta velocità/alta capacità entreranno direttamente nell’interporto, consentendo l’ingresso a treni merci lunghi fino a 750 metri. I nuovi terminal a standard europeo, con digitalizzazione dei documenti di trasporto, corridoi doganali e varchi elettronici che leggono la merce. Infine, e soprattutto, la futura apertura della Galleria del Brennero, il completamento della TAV, migliori collegamenti stradali con i porti.

Il traffico medio che si misura al Quadrante Europa in un mese rappresenta lo standard di traffico annuale per la stragrande maggioranza degli impianti intermodali ferroviari terrestri italiani. Verona, guardando una mappa del Continente, è al centro dei cosiddetti corridoi europei, e quindi favorita nel giocare un ruolo da protagonista negli scambi intermodali, in particolare sull’asse nord sud.

Matteo Gasparato ne è consapevole e per questo punta ad uno sviluppo ulteriore. “Arriveremo a 800mila TEU (l’unità di misura dei container) e, con la ripresa dell’economia che prima o poi arriverà, saremo qui a ad accogliere camion e treni 24 ore su 24”.

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