Popolari venete: così uguali, così diverse

Due mila reclami per Veneto Banca, 3 mila quelli contati da Popvi: Montebelluna accantona 88 milioni, Vicenza 513 milioni. Diverse coperture sulle sofferenze, un differente trattamento dei soci e un intreccio curioso tra i revisori

PADOVA. Così uguali, così diverse. I bilanci delle due Popolari venete accumunano le sorti all'insegna delle perdite, di accantonamenti e svalutazioni dei titoli ancora non quotati. Ma ci sono anche delle differenze.

Partiamo dai valori di recesso. Popolare di Vicenza ha svalutato ben oltre Veneto Banca: -87% quando Veneto banca aveva tagliato del 76%. Risultato? L'azione PopVi vale 6,30 oggi. Veneto Banca 7,30.

Ma è dai bilanci del 2015  che emergono i tratti caratteristici più interessanti.

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Il fronte legale

Veneto Banca, ci dice l'amministratore delegato Cristiano Carrus, conta 2 mila reclami. L'ad di Popvi Francesco Iorio ne ha calcolati 3 mila. Montebelluna accantona 88 milioni a un generico fondo rischi, mentre Popvi ne accantona 513 milioni in un fondo specifico per le cause legali. Qualcosa non torna in queste cifre. Quello che risponde Carrus è che i reclami sono "suddivisi per categorie" e "che viene calcolata una percentuale di accantonamento coerente". C'è il rischio, dunque, che quei denari non siano sufficienti.

Altra differenza: Popvi aprirà post aumento una camera di conciliazione, per le cause più spinose. Dall'altra parte del Veneto, invece, non si hanno indicazioni in questo senso.

Capitolo soci

PopVi prevede condizioni di favore per i soci anche se non sottoscriveranno l'aumento (che da ultima delibera del Cda segna 1,75 miliardi), considerando anche degli sconti fino al 50% per sottoscrivere azioni aggiuntive rispetto al prezzo di quotazione dopo un certo periodo di tempo. Un buon incentivo se si considera che il prezzo di Borsa potrà scendere ancora rispetto alla quotazione in Ipo. Veneto Banca no. Tutti saranno uguali, dice Carrus. L'aumento per Montebelluna è fino a un miliardo.

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Stand alone o matrimonio?

Montebelluna vuole la fusione (e stando alle dichiarazioni dell'assemblea di dicembre, Carrus punta a fare triangolo con la coppia Banco Popolare-Bpm) ma non è questa la priorità di Bpvi. Almeno non ora, nelle interviste rilasciate da Iorio che è già volato a New York per convincere gli investitori.

Aumento di capitale

L'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, è già intervenuto pubblicamente per dire che l'aumento di Vicenza da 1,75 miliardi andrà a buon fine. Unicredit è il consorzio di garanzia per Popvi e in questi tempi di sfiducia nel sistema bancario italiano, considerando i  numeri di bilancio e l'ammontare delle cause e degli esposti in Procura, di una iniezione di ottimismo ce n'è davvero bisogno. Dall'altra parte, Banca Imi non si è ancora esposta su Veneto Banca che deve portare a casa un miliardo di capitalizzazione.

Sofferenze

Veneto Banca ha una copertura del portafoglio deteriorato al 37,8%. Popvi al 42,4% (era al 37% a dicembre 2014 ma l'indice è molto migliorato e ora è in media). Questo ci dice che la perdita di Vicenza (1,4 miliardi) è più alta di Montebelluna (882 milioni) ma è probabile che Veneto Banca debba accantonare ancora 250-300 milioni per far fronte alla copertura delle sofferenze aggiungendo punti in più, calcolano gli esperti. Intanto, Carrus ha dichiarato che la banca non venderà più obbligazioni senior allo sportello.

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Quotazione

Si va per entrambe a primavera. Ma la data non è chiara e il prezzo è tutto da definire. Tra aprile e giugno, dicono gli ad. La sfida del futuro è però scritta nei piani industriali: il ritorno alla reddittività ed, entrambe le banche, scontano una raccolta in frenata (-8,8 miliardi in calo del 19,4% per Vicenza e -4,2% per Veneto Banca, anno su anno per la raccolta totale) e un effetto reputazione che ha portato via soldi dai conti correnti e aziende.

Incroci curiosi

Nel frattempo, dopo l’ipotesi matrimonio lanciata e rifiutata in tempi oramai lontani da due protagonisti assoluti come furono Gianni Zonin e Vincenzo Consoli, e due destini “gemelli” segnati da indagini, cause, svalutazioni dei titoli e prossime quotazioni in Borsa, a emergere è un curioso incrocio tra Popolare Vicenza e Veneto Banca. Anzi: tra i consulenti delle due banche. Comuni e diversi.

L’intreccio è fra le società di revisione Kpmg, che revisiona Banca Popolare di Vicenza e che era l'advisor sul prezzo di recesso di Veneto Banca e Pricewaterhouse (Pwc) che revisiona invece Veneto Banca ma è anche l'advisor sul prezzo di recesso della Popolare di Vicenza.

@eleonoravallin

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