Ordini al Merito, tra gli insigniti anche Matteo Marzotto

Trenta le onorificenze conferite dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di queste tre a cittadini veneti

Matteo Marzotto
Matteo Marzotto

Trenta Onorificenze al merito della Repubblica: le ha conferite il presidente Sergio Mattarella ad altrettanti “eroi civili” tra cui tre cittadini veneti e, tra loro, anche l’imprenditore Matteo Marzotto.

Marzotto, 56 anni, figlio di Marta, ex presidente dell’Enit e di Valentino, è oggi Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Il riconoscimento «per la promozione dell’attività di ricerca scientifica sulla fibrosi cistica attraverso il finanziamento di progetti di studio e iniziative sportive».

Dopo la perdita della sorella malata di fibrosi cistica, su iniziativa di un medico, ha dato vita, a Verona, alla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica Onlus che oggi presiede.

Riconosciuta come ente promotore dell’attività di ricerca scientifica sulla malattia, la Fondazione promuove, seleziona e finanzia progetti di studio per migliorare la durata e la qualità di vita dei malati. Si avvale di una rete di circa 1.000 ricercatori e del lavoro di 150 Delegazioni e Gruppi di sostegno distribuiti in tutte le Regioni italiane, con 10.000 volontari che raccolgono fondi e fanno informazione sulla malattia.

Nel 2012 ha ideato il FFC Bike Tour, percorrendo in bicicletta gran parte dell’Italia, coinvolgendo amici sportivi e campioni per sensibilizzare l’opinione pubblica nell’impegno per la raccolta fondi e la diffusione della consapevolezza nei confronti di quella malattia.

Insieme a Marzotto, sono stati insigniti anche Carlotta Mancini e Rudi Zanatta, ai quali sono andate le «felicitazioni» del presidente del Veneto, Luca Zaia, che li ha definiti «veri campioni di quella grande realtà del Veneto fatta di persone che a qualunque età e professione, si impegnano seriamente a beneficio della società, consapevoli che appartenere a una Comunità significa anche dedicarsi agli altri e non lasciare indietro nessuno».
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