Previdenza complementare, una strada obbligata

Al tema è dedicata l’iniziativa del Fondo Arco per i suoi primi 25 anni. Il 16 febbraio alla Snaidero il convegno

Maura Delle Case
Alcune banconote da 50 Euro in un conta soldi bancario. 16 aprile 2018 a Genova. ANSA/LUCA ZENNARO
Alcune banconote da 50 Euro in un conta soldi bancario. 16 aprile 2018 a Genova. ANSA/LUCA ZENNARO

Un evento a Pordenone e uno a Majano, in provincia di Udine, per festeggiare i 25 anni di attività. Ad organizzare è Arco, il fondo di previdenza complementare avviato nel 1999 e riservato ai lavoratori dei settori legno, sughero, mobile, arredamento e boschivi/forestali, laterizi e manufatti in cemento, lapidei, maniglie. Il fondo può contare attualmente su oltre 83mila associati, 4.405 aziende e 774 milioni di euro di patrimonio in gestione.

Occhi puntati sul 16 febbraio dalle 9 a Majano, presso la Snaidero, dove, dopo i saluti di Alessandro Trivillin CEO Snaidero S.p.A., si parlerà del Progetto European Real Economy con Gelsomina Vigliotti Presidente del Fondo Europeo per gli Investimenti, e Maria Cristina Rossi Commissaria Covip. A seguire Luciano Bettin Presidente Fondo Pensione Arco, Simone Carusi CEO di Open Box, Paolo Canova di TAXI1729. Quindi la tavola rotonda con il Presidente di Federlegno Arredo, Claudio Feltrin, il presidente del Raggruppamento Laterizi in Confindustria Ceramica, Luigi Di Carlantonio, Mauro Franzolini segretario Feneal Uil nazionale, Angelo Ribelli segretario Filca Cisl nazionale, Tatiana Fazi segretario Fillea Cgil nazionale.

La conclusione del lavori affidata a Giovanni Maggi Presidente Assofondipensione.

«La realizzazione del fondo di previdenza complementare Ar.co. – spiega il presidente, Luciano Bettin - è avvenuta grazie a persone che poco sapevano su come gestire un fondo pensione, ma con una enorme fiducia verso il futuro. Si è partiti con la raccolta delle preadesioni nel 1998 quasi al buio, avendo a conoscenza diverse esperienze esistenti tra l'Europa e gli Stati Uniti, oltre ad altri casi in Italia. Dopo aver superato anni difficili per tutti, oggi possiamo però dimostrare che le grandi competenze messe in campo - all'inizio del secolo - da amministratori, gestori finanziari, consulenti, fornitori di servizi per la gestione delle varie attività, possono dare un notevole contributo al benessere economico delle persone nella vita lavorativa e dal pensionamento in poi. Per questo, ora, al centro dei comuni interessi dobbiamo mettere la persona. La persona al centro, attorno alla quale ruotano il Lavoro, le Imprese del settore, la Finanza Etica e Sostenibile, la Struttura operativa del fondo, lo Stato - che garantisce la fiscalità agevolata - in qualità di maggiore azionista, le Parti Sociali. Se vogliamo centrare i nostri obiettivi, siamo obbligati a lavorare assieme, attorno alla persona».

L’evento sarà l’occasione per fare il punto sullo stato della previdenza complementare: «Per avere più adesioni tra i lavoratori – sottolinea il presidente del Fondo - dobbiamo dare una nuova immagine del fondo pensione, con il contributo di tutti i protagonisti. Un’idea potrebbe essere l’istituzione, anche nei nostri settori, del “rappresentante dei lavoratori per il welfare”, che possa beneficiare di adeguati percorsi formativi e divenire - nei luoghi di lavoro - il riferimento per la sanità integrativa, la previdenza complementare e la gestione del welfare aziendale, con adeguata agibilità sindacale. Mettere in sicurezza il futuro pensionistico delle persone va considerato alla stregua della prevenzione degli infortuni sul lavoro. Se anche il Governo, assieme alle Parti Sociali, volesse dare una mano nel costruire maggiori garanzie per “un domani” più dignitoso, i 33 fondi negoziali italiani, assieme ad Assofondipensione sono pronti a costruire le basi per un ulteriore miglioramento della nostra società», conclude Bettin.

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