In Veneto assunzioni under 30 a tempo indeterminato in un caso su dieci
L’elaborazione del centro studi Corazzin. «La regione deve essere più attrattiva»

Crescono (troppo) lentamente le assunzioni degli under 30 in Veneto: oggi solo un contratto su dieci è a tempo indeterminato. Nei primi nove mesi del 2023 le assunzioni sono state 257.515, ossia il 38,1% del totale. L’allarme è lanciato dalla Cisl regionale, che ieri ha presentato l'elaborazione del centro studi Fondazione Corazzin su dati di Veneto Lavoro. «Serve rilanciare con forza le politiche regionali di lungo respiro e strumenti efficaci per sostenere l’occupabilità dei giovani» spiega Gianfranco Refosco, segretario generale di Cisl Veneto «anzitutto promuovendo il loro ingresso nel mercato del lavoro dalla porta principale, quella dell’apprendistato e dei contratti stabili. Questo anche per far diventare il Veneto finalmente più attrattivo per i giovani. Il mercato del lavoro è così sempre meno giovane e pieno di disequilibri, caratterizzato da un perseverante mismatch domanda/offerta e da una ricerca resasi difficile per le imprese».
Indagando poi le tipologie di nuovi contratti stipulati si può osservare una perdurante frammentazione e quindi una minor continuità. Ben il 59,4% dei contratti stipulati con giovani under 30 è rappresentato da contratti a tempo determinato, il 17,2% da contratti di somministrazione, ossia quelli stipulati da una realtà terza rispetto all’impresa utilizzatrice, il 13,7% dall’apprendistato. Il contratto meno diffuso è, infine, proprio quello a tempo indeterminato, utilizzato solo nel 9,7% dei casi.
Nelle attività artistiche e sportive c’è la maggiore percentuale di nuove assunzioni under 30 sul totale dello stesso settore (49,9%), seguite da ricettività e ristorazione (46,3%), commercio (46,0%), attività finanziarie e assicurative (44,8%), attività professionali (43%), altre attività di servizi (42,5%), servizi di informazione e comunicazione (42,4%). Se poi l’analisi si allarga agli ultimi dieci anni, con una comparazione di 2013, 2018 e 2023, è evidente come i contratti che si possono considerare “stabili” mantengano insieme il medesimo peso.
I contratti a tempo indeterminato passano dal rappresentare il 10% del totale delle assunzioni nel 2013 al 7,5% nel 2018, per risalire nel 2023 arrivando a un valore poco più basso di quello registrato nel 2013. Anche per i contratti di apprendistato i dati si mantengono costanti: dieci anni fa erano il 13,3% dei nuovi contratti stipulati con under 30 anni, nel 2018 il 13,8%, infine nel 2023 il 13,7%. Lo sguardo ai dati provinciali ci restituisce una considerevole differenziazione: all’ultimo posto in termini di peso percentuale di popolazione under 29 su totale popolazione troviamo la provincia di Rovigo (con il 23,1% dei giovani under 29 su totale popolazione nel 2022), poi Belluno (25%), Venezia (25,9%), Vicenza (28,6%), Treviso (28,4%) e Verona (28,3%).
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