In Fvg balzo dell’offerta di lavoro: oltre 9 mila entrate a marzo
Nei tre mesi fino a maggio l’attesa è di 29.360 richieste. Dominano i servizi. In 57 casi su 100 le figure ricercate dalle imprese sono di difficile reperimento

Dinamico il mercato del lavoro del Friuli Venezia Giulia che a marzo vede un aumento della domanda, anche rispetto allo stesso mese dello scorso anno, che si consolida nel trimestre. Sono infatti 9.290 le entrate previste in questo mese, che salgono a 29 mila 360 nel periodo marzo-maggio, con una variazione tendenziale di +750 unità per il solo mese, e di +2 mila 80 nel trimestre considerato.
Detto di ciò, restano inalterate le “ombre” che permeano da diversi anni il mondo del lavoro: la maggioranza dei rapporti che si vanno ad attivare sono a termine, il 52%; solo il 18% avrà un contratto stabile; una quota considerevole delle offerte si scontrerà con le difficoltà dell'incrociare le professionalità richieste con le competenze delle persone che si candidano. Altro elemento da osservare con attenzione, è il numero di addetti richiesto dalle industrie metallurgiche, solo 670 a marzo, 1.870 nel trimestre, e - restando nel settore industria - 840 sono gli addetti ricercati dalle costruzioni, sempre a marzo, che salgono a 2.400 nel periodo marzo-maggio. La parte del leone nell’offerta di lavoro sono i servizi nel loro complesso, con al primo posto quelli di alloggio, ristorazione e servizi turistici: 1.750 nel mese, 6.780 nel trimestre, a cui segue il commercio, 1.300 a marzo, 3.870 nel trimestre, e infine i servizi alla persona, 1.020 nel mese, 3.090 nel trimestre.
E, ancora, del totale entrate di marzo, il 33% dovrebbero interessare gli operai specializzati e i conduttori di impianti; con il 28% troviamo le professioni commerciali e dei servizi; quindi i dirigenti, gli specialisti e i tecnici con il 17%; i profili generici intercettano il 13% delle proposte, infine gli impiegati il 9%.
Ne consegue che ad essere maggiormente ricercati sono profili in possesso di un diploma superiore o una qualifica, 42%, diplomati, 28%, con la scuola dell’obbligo, 17%, mentre la laurea viene richiesta solo nell’11% dei casi.
«Come spesso accade ultimamente, sono le figure specializzate a essere molto richieste e, spesso, all’elevata richiesta corrisponde anche un’elevata difficoltà di reperimento - è la considerazione di Giovanni Da Pozzo, presidente della Cciaa Pordenone-Udine il cui ufficio studi ha elaborato i dati relativi al Friuli Venezia Giulia del bollettino Excelsior-Unioncamere -. Le richieste di personale arriveranno per il 65% nel comparto dei servizi, che si conferma nuovamente trainante nei fabbisogni delle nostre aziende. A favore delle quali dobbiamo impegnarci come istituzioni sviluppando una proposta formativa, per i giovani e continua, sempre più adeguata e qualificata, soprattutto tramite il modello Its».
Come detto, le difficoltà di reperimento sono elevate: in 57 casi su 100 le imprese Fvg prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Per esempio sono 1.380 in maggio le necessità di esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, per il 59,7% di difficile reperimento. Sempre nei servizi, anche se in valore assoluto la richiesta delle imprese è minore, sono di difficile reperimento le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali. Nell’industria, dei 3.020 operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, risulta di difficile reperimento il 68,3%.
Riproduzione riservata © il Nord Est