Coronavirus, oltre 40 contagi in 15 giorni fra le ditte in appalto dentro Fincantieri

La maggior parte dei casi scovati dagli screening di massa ordinati dalle stesse aziende, ieri l’incontro con i sindacati
VENEZIA Quarantatré. È il totale dei contagi registrati nelle ultime due settimane tra i lavoratori, per la maggior parte stranieri, di sette ditte in appalto di Fincantieri. Molti di questi, scovati grazie a screening di massa decisi autonomamente dalle singole aziende, dopo l’emergere delle tante positività.
 
È paradigmatico il caso più recente: i 14 positivi, lavoratori della ditta di tinteggiatura Arcobaleno, scovati grazie all’iniziativa dell’azienda che, accertata la positività di due dipendenti entrati in cantiere l’ultima volta il 17 settembre, ha deciso di controllare l’intera platea.
 
Ormai il virus si era diffuso, portando al contagio di più di un dipendente su cinque, 16 su 77. È la situazione più eclatante, che tuttavia conosce molti simili.
 
Alla Piping System, specializzata in montaggi industriali, sono nove i contagi accertati in appena otto giorni. Quattro dipendenti, risultati positivi con controlli distinti, sono stati contagiati dai rispettivi coinquilini, mentre un altro lavoratore è stato bloccato all’ingresso del cantiere, avendo una temperatura superiore ai 37,5 gradi.
 
Cinque casi che il 17 settembre hanno convinto l’azienda a procedere con uno screening di massa sui rimanenti 21 dipendenti, con l’accertamento di ulteriori quattro positività. Screening di massa che, dopo il contagio di un lavoratore “bloccato” dai termoscanner, ha provveduto a eseguito anche Tecnosystem, dove è risultato positivo più di un dipendente su tre: 7 (compreso il primo) su 19. Tutti a casa, tutti in isolamento domiciliare.
 
Con il rischio, tuttavia, di contagiare i propri coinquilini, per la maggior parte, a loro volta, dipendenti di Fincantieri. E una diffusione del virus che si espande a macchina d’olio, difficile da contenere. Ed è alta anche la percentuale dei contagi nella ditta Pz Company, un quarto dei cui dipendenti risulta positiva: 5 su 22. E altri casi si sono registrati poi alla Sgm srl, specializzata in velivoli ed elicotteri, che conta 3 positivi su 29 lavoratori. Mentre sono ancora in attesa degli esiti S&A, azienda di produzione all’ingrosso di prodotti per la sicurezza, e Pulitecnica friulana: due e uno i casi attivi, rispettivamente, nelle due aziende; 28 e 79 gli esiti che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. Nella maggior parte delle situazioni, i dipendenti sono stati contagiati da colleghi loro coinquilini.
 
Anche per questo si continua a negare l’ipotesi di “cluster” a Fincantieri. Scelte lessicali a parte, rimangono i 43 contagi in appena due settimane. Anche per questo ieri i sindacati hanno avuto un incontro con il capo del personale, il medico competente e il responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Per ciascuno dei casi emersi, l’Usl si è mossa con le indagini epidemiologiche di rito. Con una regola, su tutte: lo screening di massa dei lavoratori dell’intera azienda all’emergere di una positività.
 
Intanto, sono 27 i nuovi casi rilevati ieri nell’intera provincia, fino al totale di 457 casi tuttora attivi. Aumentano anche i ricoveri nei reparti di terapia intensiva, che salgono a quattro: tre a Dolo e uno a Venezia. Mentre sono 24 i pazienti ricoverati in area non critica, di cui tre rispettivamente all’Angelo e al Civile («strutture che utilizziamo in presenza di condizioni cliniche specifiche, che necessitano delle cure del reparto di Malattie infettive» precisa il direttore generale dell’Usl 3 Giuseppe Dal Ben) e i rimanenti al Covid hospital di Dolo. Infine, sono 1. 401 le persone sottoposte a isolamento domiciliare, di cui 373 perché positive, 284 di ritorno da un Paese a rischio e 723 entrate in contatto con un positivo conclamato.

Riproduzione riservata © il Nord Est