La tela di Msc nel Nord Est, dai treni di Italo alle crociere

Un impero di navi, aerei e treni. Msc è sempre più protagonista della logistica mondiale e dal suo quartier generale di Ginevra si sta rafforzando nel cuore d’Europa verso il Nord Est.
Con i suoi 180 mila dipendenti, presente in 520 porti e in 155 Paesi, il gruppo ginevrino, secondo Alphaliner, con 22,5 milioni di Teu l’anno (misura standard nel trasporto container) controlla il 19,7% del mercato mondiale.
Mediterranean Shipping Company con le sue 760 navi guida la classifica delle compagnie di navigazione mondiali davanti a Maersk (14,8% del mercato) e Cma Cgm (12,5%). Con un fatturato intorno ai 15 miliardi, che ha beneficiato del boom dei traffici post pandemia, la compagnia ha poi avviato una campagna di espansione su scala globale che aumenta il suo peso strategico.
Msc in Italia ha 19 uffici. A Trieste è presente con tutte le società del gruppo e ha impresso il suo simbolo sul porto al centro di un grande rilancio, grazie al lavoro di Zeno D’Agostino, che interessa a Msc per la presenza di infrastrutture ferroviarie, che puntano dritto al cuore dell’Europa, per il suo status di porto franco e per essere diventato (causa lo stop alle navi a Venezia) il nuovo approdo delle crociere nel Mediterraneo dopo Genova. E grazie ai fondi del Pnrr l’Authority portuale triestina si prepara a realizzare le banchine elettriche.

«I nostri investimenti nel terminal e nella ferrovia a Trieste hanno creato un gateway strategico che offre uno sbocco sul mare anche a quei Paesi come Austria, Repubblica Ceca, della Slovacchia e dell'Ungheria che hanno scelto questo porto per movimentare le loro merci, raggiungendo da qui persino la Germania settentrionale», ha detto Soren Toft, Ceo di Msc, in occasione dell'arrivo a Trieste della nave Nicola Mastro.
Il presidente Gianluigi Aponte ha definito Trieste un porto molto competitivo: «C’è tutto il retroporto, c’è la ferrovia, gli investimenti pubblici che hanno fatto di Trieste un porto molto importante».
Il gruppo si sta muovendo su molte scacchiere del trasporto mondiale. Il lancio di Msc Air Cargo ha proiettato la compagnia fra i big del trasporto aereo. Sfumato l’interesse per Ita Airways, ha poi conquistato i treni ad alta velocità di Italo (che nell’ultimo anno partono anche da Udine e Trieste).
Msc ha firmato un accordo vincolante per l’acquisizione del 50% del gruppo ferroviario dal fondo Usa Gip, che però non esce di scena. Gli americani conservano una partecipazione intorno al 35%, insieme ad Allianz con l’11,5%.
Fs e Msc hanno poi firmato a Ginevra un memorandum d'intesa per realizzare nuovi terminal dedicati al traffico intermodale marittimo. L'accordo prevede la creazione di una nuova società controllata da Mercitalia Logistics (51%) e partecipata da Medlog (49%), società del gruppo Msc che si occupa di intermodalità e logistica. Negli ultimi tempi ha rilevato le attività di Bolloré Logistic in Africa per più di 5 miliardi.
Ma la partita più importante si sta giocando sul porto di Amburgo. Parliamo dell’acquisizione, da parte del gruppo ginevrino, di una quota (fino ad un massimo del 49,9%) di Hhla (Hamburger Hafen und Logistik), società che gestisce il porto di Amburgo controllata con circa il 69% dalla municipalità della città sull’Elba.

L’accordo preliminare prevede che la città di Amburgo detenga almeno il 50,1% del capitale di Hhla mentre Msc potrà arrivare sino al 49,9%. Il colosso tedesco avrà inoltre l’ultima parola sulla pianificazione degli investimenti, mentre Msc si è impegnata a realizzare un volume di traffici di oltre 1 milione di Teu mettendo sul piatto almeno 775 milioni di euro nel periodo 2025-2028.
Dalla Germania torniamo a Trieste. La scalata di Amburgo vede infatti due protagonisti molto attivi nel porto giuliano dove Msc controlla l’unico terminal contenitori (Trieste Marine terminal) mentre Hhla domina sulla Piattaforma logistica che movimenta in un anno 50 mila rimorchi e 120 mila teu per quanto riguarda i container.
Sono questi ultimi il core business di Hhla, che è venuta a Trieste per fare della Piattaforma logistica la base da cui costruire il Molo VIII, che diventerebbe la seconda e più grande banchina container dello scalo. Trieste Marine Terminal nel 2022 ha registrato un fatturato di 103, 8 milioni di euro (contro gli 80,1 del 2021), con una crescita del 29,5%. L’utile registrato dalla società controllata da Msc per il 2022, si attesta, secondo dati Fedespedi, poco sopra i 9,5 milioni di euro (+74,4%) grazie anche al consistente aumento dei traffici (+15,8%).
Venezia è strategica per il settore crocieristico anche come home port, ossia porto di partenza, per le crociere dell’Adriatico. Ma Trieste sta avanzando a tutta forza. Infatti la chiusura al traffico del canale della Giudecca ha dirottato le navi bianche verso Trieste e Monfalcone. Trieste, con l’approdo delle navi Msc, ma non solo, sta vivendo un grosso boom delle crociere e in prospettiva potrebbe raddoppiare la capacità attraverso lo sviluppo del Porto Vecchio.
Negli ultimi anni si è rafforzato l’asse fra Msc e Fincantieri: nel mese di ottobre il gruppo di Aponte ha finalizzato un ordine per 2 navi ad idrogeno che si uniranno alla flotta Msc Explora Journeys. Sono ormai lontani in tempi in cui il Comandante Aponte, come lo chiamano, si schierò con i francesi al fianco di Macron, in difesa dei cantieri di Saint Nazaire nel mirino del gruppo triestino.
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