La riscossa del prosciutto di San Daniele Dop: aumento a doppia cifra (+18%) nei primi 8 mesi del 2021

Tra gennaio e giugno è cresciuta anche la produzione, arrivata a un totale di 1,75 milioni di cosce, +7,5% rispetto agli 1,62 milioni del 2020. Il comparto vale nel complesso circa 330 milioni di euro 

Maura Delle Case

SAN DANIELE. Riprende quota il prosciutto di San Daniele Dop che dopo un 2020 da dimenticare si avvia a chiudere in crescita il 2021. Sia in termini di produzione che di vendite. La prima, al 31 agosto, segna un aumento del +7,5% sullo stesso periodo dell’anno precedente e dovrebbe assestarsi, da qui al 31 dicembre, intorno al +5% stando alle previsioni del Consorzio di tutela della fettina Dop. L’aumento è invece a doppia cifra per le vendite, che nei primi 8 mesi dell’anno in corso hanno messo a segno un balzo in avanti del +18%.

Un bilancio di fine estate, insomma, più che positivo per il prosciutto friulano come riconosce lo stesso direttore del Consorzio di tutela del San Daniele, Mario Cichetti, che fa un passo indietro per ricordare dove il comparto era finito nel 2020, causa pandemia sì, ma anche della crisi aziendale del gruppo Kipre, che a San Daniele conta su due stabilimenti, Principe e King’s.

Mario Cichetti, direttore del Consorzio del prosciutto di San Daniele
Mario Cichetti, direttore del Consorzio del prosciutto di San Daniele

«Il Covid – afferma il manager – è stato per tutti un’ecatombe commerciale, specie nella primavera dell’anno scorso, agli inizi della pandemia, che per noi sono stati pesanti in modo particolare. Fino a maggio è stata durissima. Abbiamo pagato lo stop del settore Horeca ma anche una generale riluttanza dei consumatori a farsi servire ai banchi frigo, preferendo le vaschette pronte, che difatti sono cresciute in modo importante». Archiviata la primavera, da giugno in avanti è andata meglio così come in autunno, mentre Natale è stato sottotono. La seconda metà del 2020 ha tuttavia consentito di recuperare il profondo rosso dei primi sei mesi e chiudere a pari con il 2019, anno che a sua volta non era stato da annali, in quel caso per via della frenata degli stabilimenti Kipre. Crisi che a San Daniele è ormai alle spalle.

San Daniele del Friuli
San Daniele del Friuli

«Con l’ingresso del fondo Wrm il gruppo è tornato in bonis e sta operando con regolarità» sottolinea il direttore del consorzio che a posteriori legge la vicenda Kipre in chiave positiva: «L’azienda (come altre in precedenza, vedasi Brendolan) ha avuto una grave crisi che però si è risolta in continuità, garantendo produzione e occupazione, segno del grande appeal del San Daniele».

Dopo un biennio per nulla entusiasmante, la Dop friulana si prende dunque la rivincita. Ancora Cichetti: «Tra gennaio e giugno sono state prodotte 1,75 milioni di cosce, +7,5% rispetto agli 1,62 milioni del 2020, gli smobilizzi (vale a dire le cosce vendute) sono cresciuti a doppia cifra, +18% rispetto al 2020, per un valore complessivo di 215 milioni di euro. Ha ripreso a camminare anche l’export, specie in Usa e in Inghilterra».

Cancellate le ultime due edizioni di Aria di festa - la kermesse dedicata al prosciutto friulano che tradizionalmente anima il centro della cittadina collinare friulana per un weekend durante l’estate -. il consorzio si prepara al grande ritorno “in piazza”. «Quella del 2022 sarà un’edizione speciale» annuncia Cichetti che per il prossimo anno rilancia pure il tema della sostenibilità: «Materia che non ci è estranea – conclude – ma sulla quale ci impegneremo ancora, come pure sul fronte della tutela ambientale e dell’impatto delle nostre produzioni, già bassissimo, ma migliorabile, quindi sulla gestione intelligente dell’energia e non ultimo sull’attenzione agli occupati». 

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