La padovana Covi raddoppia: nuovo stabilimento nella Motor Valley

La corsa dell’azienda di Vigonza, nata nel 2008, che produce cablaggi elettrici per grandi veicoli off-highway, è la prova di come si possa fare impresa anche durante la crisi.  Uno stabilimento a Reggio Emilia (dopo quello padovano) e assunzioni per rispondere alla domanda crescente
Dimitri Casanova, presidente e amministratore delegato di Covi
Dimitri Casanova, presidente e amministratore delegato di Covi

PADOVA. Da distributore di componenti per l’automazione industriale ad azienda produttiva che si è ricavata una nicchia di mercato nei cablaggi di piccole e medie serie, realizzando impianti elettrici ad hoc sulle esigenze dei clienti e arrivando a fare concorrenza alle multinazionali del settore a colpi di flessibilità, competenze e cura del cliente.

Nata nel 2008, Covi, impresa manifatturiera di Peraga di Vigonza, alle porte di Padova, è cresciuta, in piena crisi economica, in modo costante. Tanto da raddoppiare la sede storica di Vigonza: non a Padova o in Veneto, bensì – sulla scia di una nuova mentalità imprenditoriale – a Reggio Emilia, nel cuore della Motor Valley, perché “è lì, nel distretto dell’industria motoristica – spiega il presidente e amministratore unico di Covi Dimitri Casanova, 34 anni –, che dobbiamo essere se vogliamo sostenere la crescita della nostra azienda incrementando le  competenze specifiche necessarie per affrontare preparati il mercato nel quale operiamo”.

La crescita di Covi dimostra che c’è ancora voglia in Italia di fare impresa partendo da zero. Non con una start up virtuale, ma con un’impresa manifatturiera. Che ha saputo cogliere la richiesta del mercato. L’azienda è nata come spin off della “Covi di Colicchio”, società di proprietà della famiglia Casanova che si occupa di distribuzione di componenti per l’automazione industriale. Il passaggio alla produzione  manifatturiera è avvenuto rispondendo a necessità specifiche del mercato che richiedeva, oltre alla fornitura dei singoli componenti, anche quella del cablaggio elettrico. E grazie alla passione del giovane Dimitri, che ne è presidente e amministratore unico.

La differenza l’ha fatta una nuova mentalità, più giovane, al passo con i tempi, che aggiunge alle doti degli imprenditori della prima generazione del Dopoguerra la capacità di trasformare in opportunità anche situazioni di mercato apparentemente critiche e sfavorevoli, guardando al di fuori della dimensione locale e riconoscendo che bisogna scegliere strategicamente dove insediarsi per favorire la crescita.

In dieci anni, la crescita si è fatta vorticosa

Più che il dato assoluto, ancora relativo, è il ritmo della crescita anno su anno ad essere significativo: i 400mila euro dei ricavi del primo anno sono diventati 600mila nel secondo anno e così negli anni successivi con crescite del 30% ogni anno, fino ad arrivare nel 2018 a 5 milioni di euro, il 40% rispetto all’anno prima. Mentre le previsioni per il 2019 restano di una crescita ancora a doppia cifra.

I due stabilimenti produttivi contano complessivamente 40 dipendenti; lo stabilimento a Reggio Emilia si è aggiunto alla sede padovana di Peraga di Vigonza da pochi mesi ed è frutto di un investimento di circa 500mila euro. I clienti sono sia nazionali che internazionali; tra gli altri, ci sono l’italiana Fiorentini, la francese Manitou e la statunitense Agco. Grazie al piano nazionale Industria 4.0 e alla legge Sabatini, sono stati acquistati nella seconda metà del 2018 nuovi macchinari per aumentare la capacità produttiva complessiva dell’azienda.

In entrambi i siti produttivi l’azienda produce impianti elettrici e componenti per il primo equipaggiamento di mezzi agricoli di grandi dimensioni e, assieme a questi, è in grado di fornire ai propri clienti anche centraline elettroniche ingegnerizzate in house e sviluppo software. Gli ingegneri dell’ufficio tecnico di Covi lavorano a stretto contatto con il cliente, per sviluppare impianti elettrici e software in grado di rispondere alle esigenze di movimentazione della macchina che sarà costruita. La produzione si basa sulla flessibilità e sulle competenze come valore aggiunto: Covi è un’azienda giovane, in grado di progettare e produrre impianti elettrici e fornire componenti per l’allestimento di macchine OHV (Off Highway Veichicles, veicoli destinati al movimento cosiddetto fuori strada) prodotte in piccole e medie serie, cioè mezzi speciali, macchine agricole e per la cura del verde, gatti delle nevi, spazzatrici e macchine per la pulizia industriale, sollevatori telescopici, veicoli a lenta movimentazione, mezzi per la manutenzione di aeromobili, invertitori e propulsori marini.

E sulle competenze Covi ha sempre investito. Entro le prossime settimane saranno assunti nella sede di Vigonza 4 nuove figure, mentre due nuovi ingressi sono previsti a Reggio Emilia. Tutt’ora l’azienda è alla ricerca, non senza difficoltà, di addetti alla produzione che sappiano realizzare i cablaggi, operai che abbiano competenze elettriche, tecnici della pianificazione e della programmazione della produzione. È pronta a collaborare con le scuole o l’università per favorire progetti utili alla ricerca, o per mostrare ai giovani studenti un mestiere particolare, altamente specializzato e in crescita.

Abbiamo un portafoglio ordini molto importante. E fatico a trovare personale – commenta Casanova -. Nei nostri programmi ci sono nuove assunzioni, il consolidamento della sede di Vigonza e il potenziamento del sito produttivo di Reggio Emilia, dove vogliamo crescere”. Ma anche il raddoppio del capannone padovano: “Da qui ai prossimi 2 anni vogliamo costruire un nuovo capannone a Padova, probabilmente sempre a Vigonza, che aumenti lo spazio produttivo almeno del 50%”.

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