Brennero, pronto il dossier di Vienna: «Apriamo a slot prenotabili per i Tir»
La risposta alla Commissione Ue dopo il ricorso italiano. Paolo Uggè: «Dall’Austria una proposta inaccettabile»

Si infiamma lo scontro tra l’Austria e l’Italia sulle limitazioni al traffico pesante sul versante austriaco del Brennero. Il governo di Vienna deve rispondere entro domani al ricorso presentato dal Mit a Bruxelles. «Salvini fa chiasso, noi invece presentiamo dati, numeri e fatti», taglia corto il governatore tirolese Anton Mattle che sulla Tiroler Tageszeitung ha anticipato i tre punti su cui si basa la risposta che verrà depositata alla Commissione europea.
Prima di tutto vengono analizzati i numeri: con 2,5 milioni di tir all’anno il Brennero è il valico transalpino più trafficato anche per colpa dei pedaggi convenienti. Ogni anno, si legge nel corpososo dossier, 880.000 tir fanno addirittura più strada per raggiungere il Brennero, solo per risparmiare il pedaggio. Il secondo argomento riguarda i valori dell’aria, che sarebbero migliorati in Tirolo grazie ai divieti per i tir e al limite di 100 km/h per le auto.
Vienna sostiene di essere sostenuta in questa battaglia dall’Ue che infatti intende inasprire ulteriormente le misure con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria. L’ultima argomentazione si focalizza sul cosiddetto “dosaggio” del traffico pesante. Per regolare il flusso dei camion e prevenire lunghe code, Vienna propone quindi l’introduzione di un sistema basato su slot temporali prenotabili, che permetterebbe ai mezzi pesanti di attraversare il passo in momenti prestabiliti senza quindi incorrere in lunghe code.
«Sembra quasi che i messaggi che provengono dall’Austria abbiano lo scopo di sostenere una tesi insostenibile e incompatibile con il principio fondamentale sul quale si è costituita l’Europa, cioè la libertà di circolazione delle merci e delle persone», ha spiegato ieri Paolo Uggè, presidente della Federazione degli autotrasportatori italiani. «Non bastano gli interventi del signor Kompatcher», aggiunge, «ora anche il governatore tirolese provoca e utilizza lo stesso tono arrogante nei confronti del ministro Salvini che, occorre ricordare, unitamente al collega tedesco, sollevò in Commissione il tema dei divieti illegittimi imposti dall'Austria».
Uggè sottolinea poi che «la soluzione che l’Austria sostiene si regge sugli slot che è una riedizione riveduta e corretta del sistema degli “eco-punti”, bocciata nel 2004 con 14 voti contrari e uno solo favorevole, tanto che il sistema introdotto dal ministro Gorbach venne sospeso. Se la Commissione dovesse non tenere in considerazione il principio della libera circolazione, credo che la parola passerà all’autotrasporto italiano, che saprà intervenire in modo identico a quello messo in atto nel 1990, con una manifestazione che durò circa otto giorni. Questa non è una minaccia, ovviamente, bensì una promessa».
E ieri anche l’europarlamentare leghista Paolo Borchia, componente della Commissione trasporti al Parlamento europeo, ha chiesto all’Austria chiarezza sui tempi dei lavori di risanamento e messa in sicurezza del ponte Lueg, in territorio austriaco. «Intendo scrivere alla Commissione europea per chiedere precisione sul rispetto del cronoprogramma del lavoro di questo maxi cantiere e, al contempo, rinnovare l'invito per un intervento immediato rispetto agli illegittimi divieti notturni imposti dall’Austria al traffico pesante».
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