Sipa a 250 milioni di fatturato con il business del Pet riciclato

L'azienda del Gruppo Zoppas Industries ha brevettato la bottiglia in plastica per spumante e ora sta lavorando ai contenitori in vetro senza etichetta, molto più gestibili in vista del riuso

Roberta Paolini
Processo di lavorazione alla Sipa di Vittorio Veneto
Processo di lavorazione alla Sipa di Vittorio Veneto

Può uno champagne stare in una bottiglia di plastica? A sentirla parrebbe una affermazione da eretici. Eppure, l'utilizzo del Pet riciclato si sta dimostrando meno impattante dal punto di visto della produzione (minor utilizzo di acqua e energia) e dal punto di vista del costo della logistica, pesando meno per esempio del vetro. Avviene così la crescita sostenibile degli imballaggi stanno rendendo le bottiglie in questa materia plastica tra i prodotti più riciclati al mondo.

L'Italia, in questo contesto, si attesta fra i paesi virtuosi. Secondo Coripet, il consorzio che si occupa del riciclo delle bottiglie di plastica in Pet, negli ultimi due anni si è registrato un incremento sostanziale dei volumi di riciclo, che sono passati da 71.935 tonnellate del 2020 a 127.700 nel 2021. Ogni abitante ha aumentato il proprio riciclo di Pet da 1,2 chili per abitante nel 2020 a 2,1 nel 2021 (una crescita del +75% in un anno). È sulla base di questi dati e dei trend futuri che Sipa, azienda di Vittorio Veneto appartenente alla Zoppas Industries, quasi 40 anni di esperienza nelle soluzioni di contenitori in Pet, ha brevettato la prima bottiglia sostenibile al mondo in Pet monostrato per vino spumante.

La bottiglia è disegnata per garantire lo stesso aspetto e funzionalità di una tradizionale bottiglia di spumante in vetro, grazie alla sua leggerezza e infrangibilità permetterebbe ai marchi europei del vino di proporsi in nuovi canali come l'e-commerce e il trasporto a bordo di aerei e droni. Secondo i test del materiale barriera condotti presso l'Istituto tedesco di Geisenheim hanno dimostrato che le bottiglie di vino in Pet offrono gli stessi vantaggi e funzionalità del vetro dopo 24 mesi di conservazione a 15 gradi, proteggendo al contempo il gusto, il bouquet e l'effervescenza delle bollicine. Ma l'idea di packaging alternativi con il Pet è una strategia più ampia, per l'azienda che nel 2022 ha chiuso con un fatturato in crescita a 250 milioni e oltre 1200 dipendenti. Sono diversi i mercati alternativi al beverage dove è richiesto lo sviluppo di packaging più sostenibili rispetto al vetro e alluminio, spiega il direttore generale di Sipa Antonio Narder. «Settori come la detergenza, la sanificazione, il medicale, food e cosmesi stanno modificando le soluzioni di packaging a favore del Pet» spiega. «Da più di 10 anni – afferma – la nostra azienda sta investendo per studiare soluzioni per riciclare al 100% il Pet nel modo più efficiente possibile abbassando la quantità di energia richiesta dal processo di riciclo mantenendo il più alto livello qualitativo nel Pet riciclato. Oggi possiamo gestire soluzioni diverse per utilizzare Pet 100% riciclato». Una scelta che deriva dalla fortissima esposizione internazionale dell'azienda, che ha tra i suoi clienti Varun Beverages India, l'imbottigliatore ufficiale di Pepsi in India, dove opera in tutto il paese, Premium Waters, azienda statunitense leader nel settore dell'imbottigliamento dell'acqua, con sede a Minneapolis, o i cinesi di Xiwang foodstuffs, con sede a Binzhou, che ha recentem ente iniziato a vendere il suo olio in bottiglie di Pet. Infine la collaborazione di Sipa con gigante del food & beverage Danone, ha portato all'ingegnerizzazione di una bottiglia label free. Una bottiglia senza etichetta è estremamente più facile e meno onerosa da riciclare.

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