Segafredo, rivoluzione ai vertici: Boscaro verso l’addio

TREVISO. Daniele Boscaro via da Segafredo. Il manager e l’azienda del noto marchio di caffè, che fa capo all’imprenditore trevigiano Massimo Zanetti con la sua holding Beverage Group, avrebbero interrotto nelle scorse ore in maniera improvvisa e brusca il loro rapporto di collaborazione professionale.
L’uso del condizionale è d’obbligo in attesa di una conferma da parte dell’azienda, che ieri – interpellata – si è limitata a un «no comment» tramite il proprio portavoce. L’ufficialità potrebbe arrivare nelle prossime ore, in contemporanea all’indicazione del sostituto di Boscaro.
Figura apicale nel gruppo trevigiano/bolognese da tre anni e mezzo, Boscaro è presidente e amministratore delegato di Segafredo Spa dall’aprile del 2017. Potrebbe non essere l’unico a lasciare Segafredo: anche altri ruoli chiave nel management, nello specifico uno con responsabilità sui mercati esteri, sarebbero in uscita. Anche in questo caso, però, al momento si tratta di rumors. Dietro la separazione potrebbero esserci visioni diverse sulla strategia di crescita di Segafredo tra lo stesso Boscaro e Zanetti.
La holding dell’imprenditore trevigiano è quotata in Borsa ed è una della top-five tra le aziende di Marca per fatturato, con un volume d’affari che sfiora il miliardo di euro. Nei giorni scorsi il gruppo ha reso noti i numeri della semestrale 2020, inevitabilmente colpiti dall’emergenza Covid: ricavi consolidati a 404 milioni di euro contro i 439,5 di un anno prima, utile lordo a 169,5 milioni rispetto ai 196,5 milioni del primo semestre 2019.
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