Pipistrel sperimenta le batterie per aerei e un drone merci a guida autonoma

Due sfide per la controllata del colosso americano Textron

Il manager: piani all’insegna dell’economia circolare

Marco Bisiach

Dallo stabilimento che, con le sue linee essenziali, si staglia dove comincia la pianura e degradano le pendici del Carso, escono oltre 200 velivoli ogni anno. Gioiellini ad alte prestazioni come quel Panthera che è considerato un po’ la Ferrari degli aerei da turismo, oppure esclusive assolute come il Velis Electro, attualmente il primo e unico aereo elettrico certificato disponibile in commercio a livello mondiale.

È uno dei primati che rendono particolarmente interessanti la storia e la traiettoria della Pipistrel, azienda fondata nel 1989 da Ivo Boscarol con sede ad Aidussina, in Slovenia, ma da anni con uno stabilimento strategico per l’assemblaggio e la finitura degli aerei subito oltreconfine in Italia, tra Gorizia e Savogna d’Isonzo. E, dal 2022, parte della galassia del colosso americano dell’aviazione Textron, segnatamente della divisione eAviation.

Di vento nella Valle del Vipacco ne è soffiato tanto dai tempi degli inizi votati alla produzione di deltaplani, per passare poi agli ultraleggeri e agli aerei sportivi. Oggi ve ne sono nove differenti in produzione nello stabilimento goriziano - dai già citati Velis Electro a due posti e Panthera, anche Taurus Electro, Sinus, Virus SW, Alpha Trainer, Velis Club, Surveyor ed Explorer -, e la Pipistrel sta focalizzando i suoi sforzi anche in altre due direzioni in particolare. Innanzitutto lo sviluppo di un drone cargo, il Nuuva V300, con decollo ed atterraggio verticale, un’autonomia di poco meno di 300 km e una capacità di carico fino a 3 metri cubi e circa 300 chili. Potrà essere completamente automatizzato, e questo lo renderà in grado di operare anche in contesti delicati o a rischio, industriali o meno, magari in situazioni d’emergenza in seguito a disastri naturali. Dalla Pipisprel fanno sapere che la costruzione del primo drone è in corso, alla fase dei test iniziali, ma il volo stazionario d’esordio potrebbe svolgersi già entro la fine dell’anno. L’approccio sarà comunque graduale, il veicolo richiederà inizialmente un pilota da remoto, per arrivare a maturare infine un modello completamente autonomo.

Il secondo ambito sul quale Pipistrel punta con decisione è quello dello sviluppo delle batterie, con un approccio votato tanto alla performance e al miglioramento del prodotto quanto alla sostenibilità ambientale. «Supervisionando l’intero processo di avanzamento e produzione delle batterie, possiamo perfezionare continuamente i nostri velivoli elettrici – spiega Tine Tomažič, direttore dell’ingegneria e dei programmi di Pipistrel -. Sviluppiamo anche contenitori innovativi per le batterie, allontanandoci dai design tradizionali per integrarle in modo migliore nella struttura degli aerei, rendendoli più performanti ed efficienti. Allo stesso tempo il nostro team sta approfondendo la via del riutilizzo delle batterie usate. Una strategia all’insegna dell’economia circolare che supporta la sostenibilità ambientale, ma offre anche significativi vantaggi economici».

Se dalla nuova casa madre americana preferiscono non sbottonarsi su fatturato o programmi futuri di espansione e assunzioni in Pipistrel, sappiamo che sin qui negli anni la forza lavoro dell’azienda è cresciuta costantemente fino a toccare oggi quota 400 dipendenti (in rappresentanza di ben 25 nazionalità differenti) tra Slovenia e Italia, di cui 50 impiegati nella sede di Gorizia. Stabilimento dove avviene l’assemblaggio finale dell’intera linea di prodotti di Pipistrel, che qui può contare anche sull’adiacente aeroporto Duca d’Aosta e su condizioni meteo ideali per le prove di volo. «Una struttura che prospera – assicurano da Textron eAviation – grazie alla partnership con le amministrazioni locali, che è fondamentale perché ci consente di continuare a investire, far crescere il territorio e plasmare l’aviazione del futuro».

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