Distretti, frena l’export. Tengono l’occhialeria e le calzature del Brenta

Giorgio Barbieri
CADONI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - VISITA INTERPORTO PADOVA
CADONI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - VISITA INTERPORTO PADOVA

Nel secondo trimestre del 2023 i distretti industriali del Triveneto hanno superato i 10,7 miliardi di euro in esportazioni, registrando però un leggero calo (-1,1%) dopo un periodo di crescita ininterrotta iniziato dal 2021. Il dato emerge dal «Monitor» curato dalla Direzione studi e ricerche Intesa Sanpaolo, e riflette «una situazione complessa, in un contesto di generale rallentamento della domanda internazionale, in cui vi sono andamenti regionali contrapposti».

Da un lato i distretti del Veneto segnalano un rallentamento delle esportazioni, con un modesto incremento dello 0,04%, un risultato in netto contrasto con l’ottimo rendimento registrato nello stesso periodo dell’anno precedente, quando le esportazioni erano cresciute del 14%, nonché con la crescita osservata nel primo trimestre del 2023. Dall’altro, i distretti del Friuli-Venezia Giulia hanno registrato una diminuzione significativa del –17,4%, in parte influenzata dall’effetto di rimbalzo rispetto al periodo record del 2022, che aveva segnato un aumento delle esportazioni del 24,6% sull’anno precedente.

«I distretti del Veneto, per continuare a mantenere un buon posizionamento e rafforzare la competitività sui mercati esteri, devono proseguire negli investimenti in progetti sostenibili, certificazioni ambientali, e autoproduzione di energia rinnovabile» spiega Cristina Balbo, direttrice regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige Intesa Sanpaolo «le aziende che si tanno muovendo in questa direzione hanno incrementato il fatturato e la marginalità e la nostra banca può fare molto per loro grazie a progetti e servizi dedicati».

Nei primi sei mesi si sono però distinti l’occhialeria di Belluno, seguita dalle calzature del Brenta e dal tessile e abbigliamento di Treviso. Inoltre, sei distretti del settore metalmeccanica hanno registrato incrementi a doppia cifra, con la meccanica strumentale di Vicenza e la meccatronica di Trento, seguite dalla termomeccanica scaligera, la termomeccanica di Padova, le macchine agricole di Padova e Vicenza e la meccatronica dell’Alto Adige.

Nel Veneto, le imprese distrettuali hanno esportato 17 miliardi nel primo semestre, con una crescita tendenziale del +3,4%. Nel Nord America, al contrario, si è manifestato un –3,9%, equivalente a –119,4 milioni, attribuibile ai distretti del comparto legno e arredo, ad alcuni distretti del settore moda come la concia di Arzignano e l’oreficeria di Vicenza, e al grafico-cartario veronese.

In FVG il risultato è invece influenzato dal peso predominante del sistema casa: dalle sedie e complementi di arredo di Udine, agli elettrodomestici di Pordenone, al mobile e pannelli di Pordenone. Nelle sedie e complementi di arredo il calo è diffuso a tutti i principali mercati di sbocco: fanno eccezione la Russia (+44%), la Spagna (+20%), la Finlandia, la Svizzera e l’Irlanda.

Negli elettrodomestici di Pordenone la battuta d’arresto più importante è stata in Francia (-54%), il mercato più rilevante, mentre segnali positivi si sono osservati in Australia, Svizzera e Svezia.

Riproduzione riservata © il Nord Est