Dai distributori automatici di polizze ai cannoni antigrandine, dal welfare ante litteram al curriculum di Franz Kafka: in mostra l’archivio storico di Generali
Inaugurata la nuova sede di Palazzo Berlam che accoglie uno dei più grandi archivi assicurativi. Presenti circa 65.000 unità di descrizione archivistica per 15 chilometri lineari di documentazione, 3.000 volumi di verbali, 3.000 riproduzioni da fotografie sciolte, album fotografici e altro materiale storico

TRIESTE. Ben 190 anni di storia, e di storie, custodite in uno dei più grandi archivi assicurativi, quello di Generali, non a caso dichiarato bene culturale dal ministero della cultura italiano.
Ad ospitarlo il rinnovato Palazzo Berlam a Trieste, appena inaugurato, che custodisce oltre 3 mila volumi di verbali della Compagnia, 65 mila unità di descrizione archivistica che, messe una accanto all’altra, fanno 15 chilometri lineari di documenti, per non parlare di fotografie, album fotografici e molto altro ancora.

Da questo patrimonio della memoria emergono cose curiose, come ad esempio il distributore automatico di polizze. Fu ovviamente Generali ad acquistare per prima, sul finire dell’800, la tecnologia di un’azienda nata da poco per installarla nelle stazioni principali. Da questa macchinetta i viaggiatori potevano acquistare per 10 centesimi una polizza che li avrebbe tutelati in caso di infortunio nel momento in cui intraprendevano uno spostamento. Il distributore di polizze affascinò Matilde Serao, scrittrice più volte candidata al Nobel per la letteratura, che ne parlò su “Il Mattino” di Napoli il 30 maggio 1899.

Sempre Generali partecipò ai tentativi di difesa attiva dal meteo avverso con i cannoni antigrandine. La compagnia contribuiva alla campagna sperimentale degli spari grandinifughi con il concorso nelle spese che gli assicurati avrebbero sostenuto per gli impianti, oltre che con uno sconto sui premi delle polizze sottoscritte. È nel 1836 che per opera di Generali nacque la prima polizza italiana di assicurazione contro i danni della grandine.

Oggi parliamo di welfare come un’invenzione moderna, ma tra il 1851 e il 1917 Generali si impegnò in un’opera pionieristica di bonifica, sia territoriale che edilizia, nel territorio di Caorle e San Stino, tra i fiumi Livenza e Tagliamento, realizzando gli argini del fiume Livenza e un sistema di fossi e canali per espellere l’acqua mediante idrovore. Un’opera di privati in largo anticipo rispetto alla politica statale in questo settore. Viene costruita l’abitazione del medico con annesso ambulatorio, l’asilo, la scuola, l’ufficio postale, la chiesa e la canonica, gli alloggi per le famiglie di mezzadri e braccianti. In sostanza, nasce una nuova comunità. Una visione all’avanguardia dell’attività agricola fondata su un modello di sviluppo sostenibile che oggi si chiama Genagricola.

Tra i documenti conservati in Archivio, ci sono tra gli altri il fascicolo personale dello scrittore Franz Kafka, con la richiesta di impiego e il curriculum autografo, la documentazione di Umberto Nobile per la storica spedizione scientifica al Polo Nord, e l’assicurazione spaziale a fianco degli Stati Uniti e della Cina. E ancora, polizze antiche, album fotografici, esemplari preziosi che ricordano la partecipazione alle esposizioni universali o celebrano anniversari.
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