Confindustria, Orsini lavora alla squadra

Emanuele Orsini è stato designato ieri nuovo presidente di Confindustria dopo la votazione da parte del Consiglio generale. Al termine dello spoglio, hanno votato 173 aventi diritto su 187, il manager ha raccolto 147 preferenze, 17 le schede nulle, 9 le bianche. Considerando i votanti dunque il futuro presidente di Viale dell’Astronomia ha potuto contare sull’85% dei consensi.
Una Confindustria che dunque dopo mesi di campagna elettorale a tratti molto aspra ha scelto la via della ricomposizione. Esito possibile anche grazie alla decisione di Edoardo Garrone di non spaccare l’organizzazione, scegliendo di ritirarsi dalla corsa. Una decisione che al contempo, fatto riconosciuto dalla stesso presidente designato, ha consentito a Orsini di avere mani libere da accordi pre-elettorali.
Ora lo sguardo è già al dopo. Orsini dovrà, infatti, presentare la sua squadra alla volta del 18 di aprile per poi tornare innanzi all’assemblea il 23 maggio per l’elezione. L’imprenditore emiliano dovrà riempire le caselle relative alla sua squadra, prima di tutto. In Veneto il nome che circola per una vicepresidenza pressoché certa è quello di Vincenzo Marinese, numero due di Veneto Est, seconda territoriale del sistema dietro ad Assolombarda. Tra gli altri papabili circolerebbero i nomi del leader di Veneto Est, Leopoldo Destro e dell’uscente vicepresidente nazionale Barbara Beltrame, già in squadra di Carlo Bonomi con la delega per l’internazionalizzazione. Le tessere sono in movimento e solo nelle prossime settimane si avrà maggior certezza.
Intanto all’indomani della designazione i commenti sono tutti sotto il segno della ritrovata unità. Destro, dopo le congratulazioni di rito al futuro presidente di Viale dell’Astronomia sottolinea che si tratti di «un incarico oneroso» e che giunge al termine di un percorso che «ha conosciuto tensioni e divergenze, che da oggi però è obbligatorio superare per ritrovare quell'unità di intenti e di visione che ci permetterà di tutelare e rilanciare il nostro bene più grande: l'industria e l'impresa». Questo nuovo corso di Confindustria, aggiunge, «saprà ritrovare unità di intenti e visione innovativa, sia all'interno della nostra associazione che all'esterno». Infine Destro plaude a Garrone, «ci ha ricordato che solo tramite ascolto, dialogo e vicinanza ai territori potremo costruire la Confindustria di domani».
«Non è solo un cambio di presidenza ma un cambio di fase» ha detto il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti. «Bisogna andare a un cambiamento importante» ha ribadito. «Voglio inoltre sottolineare - conclude - come l’unità sostanziale del Nord Est- dall’Emilia-Romagna all’Alto Adige - che si è realizzata nell’urna, rappresenti una novità assoluta mai verificatasi prima, mai prima d’ora il Nordest aveva espresso un presidente di Confindustria». Non è mancata la nota di FederlegnoArredo. Si ricorderà che la federazione e il presidente Claudio Feltrin hanno avuto uno scontro duro con il designato Orsini: «Siamo pronti a fare la nostra parte per un obiettivo comune», afferma la nota dell’associazione. —
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