Investimenti, assunzioni e nuove filiali per CiviBank

A due anni dall’Opa di Sparkasse sulla banca friulana, il punto dell’Ad del gruppo Calabrò. «Abbiamo mantenuto tutti gli impegni. E ora un nuovo step di crescita»

Elena Del Giudice

«Impegni mantenuti. Oggi Civibank è una banca autunoma, radicata sul territorio con i vantaggi dati dall’appartenenza ad un gruppo», che investe, apre nuove filiali, «in un settore, quello bancario, in cui invece le sedi si chiudono», e assume, «mentre altri riducono gli organici». Due anni dopo l’ingresso della ex popolare nel gruppo Sparkasse, Nicola Calabrò, amministratore delegato del gruppo, rivendica i risultati già raggiunti, e indica quelli definiti nell’orizzonte del nuovo piano industriale da poco varato. «Diciamo che abbiamo rispettato le promesse e anche la tabella di marcia che ci eravamo dati» spiega Calabrò, a partire da giugno 2022. «Nei primi sei mesi ci siamo concentrati sulle azioni finalizzate alla messa in sicurezza di Civibank, a partire dalla corretta classificazione del portafoglio crediti, in linea con i criteri Sparkasse. Nel primo semestre ’23 c’è stata l’attività preparatoria prima e l’integrazione informatica poi per avere un’unica piattaforma per i due istituti. Quindi c’è stato l’affinamento di queste attività a cui si è sommata la formazione, e nei mesi scorsi è partito il progetto di segmentazione della clientela con l’obiettivo di identificare in modo più moderno e innovativo la relazione con il cliente. A seguire, nell’aprile scorso, il lancio del nuovo piano industriale di Civibank».

Nicola Calabrò
Nicola Calabrò

Nel piano prevista «l’apertura di nuove filiali, il rafforzamento di quelle esistenti e anche 110 assunzioni nell’arco di tre anni, 65 per la sola Civibank», ancora Calabrò, di cui 20 già entrate «a dimostrazione dell’attrattività del gruppo» sul fronte risorse umane. Tra le nuove filiali c’è Trieste, in Piazza Unità d'Italia, che inaugurerà il 12 ottobre, «una sede prestigiosa che vogliamo sia un simbolo della nuova Civibank, per la quale è in corso la ricerca di persone qualificate». Nel piano previste altre due aperture in Friuli, due aperture in Veneto, ad Abano Terme e Bassano, e anche altre due in Emilia Romagna, a Modena e Reggio, per rafforzare la presenza a Nord Est del Gruppo Sparkasse che già oggi registra circa la metà del portafoglio crediti proveniente da Veneto e Friuli Venezia Giulia, e una analoga percentuale anche nella raccolta.

Civibank mette oggi a disposizione delle imprese il servizio desk per l’internazionalizzazione «particolarmente apprezzato», sottolinea Calabrò, oltre alla nuova gamma di offerte per il risparmio gestito. Una sottolineatura l’Ad del gruppo Sparkasse la riserva alla valorizzazione delle risorse umane, con nuove opportunità professionali per diverse figure presenti in Civibank.

In attesa dell’ufficializzazione dei dati della semestrale, Calabrò anticipa il trend positivo delle due banche nel 2024, nonostante «il contesto globale che resta difficile». «Oltre ai conflitti russo-ucraino e in Medio Oriente, ad aggiungere elementi di incertezza si è sommato l’esito elettorale in Ue - segnala Calabrò -, e sappiamo che l’incertezza non giova all’economia». Economia che, anche in Fvg, non corre «ma non vedo segnali di preoccupazione - aggiunge -. Spero che possa giocare un fattore nuovo, la riduzione dei tassi di interesse decisa dalla Bce, che se è vero - rimarca l’Ad - non prevede automatismi, è anche vero che segna la fine dell’era dei rialzi. Lo stato di salute delle aziende resta buono, non vediamo un deterioramento del credito e gli indicatori sulla rischiosità del credito per noi sono stabili, se non in lieve ribasso. Mi sarebbe piaciuto vedere più brillantezza nella domanda di credito, che non c’è stata - ancora Calabrò -, ma restiamo fiduciosi». Anche in virtù delle stime, riviste al rialzo, della crescita dell’Italia, e anche del Nord Est, per la seconda parte dell’anno e per il ’25.

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