Bper sceglie Montani, il grande risanatore guiderà le acquisizioni

Apprezzato da Bankitalia e con trascorsi in Antonveneta. Sarà lui a decidere se puntare verso Carige o Banco Bpm
Una filiale della BPER: Banca a Roma, in una foto d'archivio del 16 aprile 2020. ANSA / FABIO FRUSTACI
Una filiale della BPER: Banca a Roma, in una foto d'archivio del 16 aprile 2020. ANSA / FABIO FRUSTACI

PADOVA. Fama da risanatore, molto apprezzato dai dirigenti che negli ultimi 20 anni si sono susseguiti ai piani alti di Bankitalia, con una lunga esperienza in Veneto. Sono le caratteristiche di Piero Luigi Montani, scelto da Unipol come prossimo ceo di Bper.

Un nome emerso a sorpresa dopo che per mesi era apparsa come altamente probabile la conferma dell'attuale numero uno dell'istituto modenese. Alessandro Vandelli, che invece non sarà ricandidato nel board.Il curriculumMontani, 67 anni, conosce la macchina bancaria come pochi. È partito operando nell'ufficio titoli, per poi occuparsi di merci, fidi e sviluppo commerciale.

È stato direttore di filiale, capo area, fino ad arrivare ai ruoli dirigenziali. Ha conosciuto contesti molto diversi tra loro, in molti casi in difficoltà al momento in cui è stato chiamato: la Popolare di Novara, dove ha avuto il compito di risanare quella che un tempo era stata la più grande popolare italiana e a traghettarla verso la fusione con la Popolare di Verona; Antonveneta, voluto alla guida nel 2003 dagli olandesi di Abn Amro, con l'approvazione di Bankitalia; Bpm, dove ha ricoperto il ruolo di consigliere delegato per volontà di Andrea Bonomi, desideroso di far cambiare marcia all'istituto meneghino dopo la stagione di Ponzellini; Medio Credito Centrale e la neonata Banca del Mezzogiorno nell'orbita di Poste Italiane; infine Carige, dove è stato impegnato in un difficile risanamento nel post-Berneschi e ha dimostrato di sapersi barcamenare tra le pressioni dei soci e le richieste sempre più pressanti delle autorità di vigilanza.

E proprio l'istituto genovese è tra quelli che potrebbero entrare nel mirino di Bper dopo la rinuncia all'acquisto da parte della nordestina Ccb.Le aggregazioniForte dei legami con la Banca d'Italia, e alla luce della solidità di Bper, Montani potrebbe fare dell'istituto emiliano uno dei grandi protagonisti del consolidamento bancario nel nostro Paese.

Tra le opzioni alternative vi è anche l'aggregazione con Banco Bpm, che darebbe vita al terzo gruppo bancario nazionale dopo Intesa Sanpaolo e Unicredit. In questo secondo caso il ruolo di Montani durerebbe lo stretto necessario a condurre in porto la fusione, per poi lasciare la guida a Giuseppe Castagna, oggi numero uno del Banco Bpm. Un ruolo che non gli peserebbe svolgere, data l'alto senso del dovere che lo ha sempre contraddistinto. E, a quel punto, potrebbe finalmente andare in pensione. --

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