E' morto Lino Manfrotto, l'industriale-reporter che reinventò la fotografia

Con lui i treppiedi made in Italy conquistarono il mondo. Poi, nel 1989, una nuova rivoluzione: fare dei cavalletti degli oggetti di design per il mondo del retail. Al Moma di New York i suoi pezzi unici

PADOVA. Lino Manfrotto è morto il 5 febbraio, una domenica mattina, all'età di 80 anni. Difficile scordare il suo cognome e soprattutto a cosa è collegato.

Manfrotto è uno degli industriali veneti e  italiani più conosciuti al mondo: il marchio da lui creato vive infatti, fin dagli anni '70, un successo planetario assolutamente meritato. Perché Manfrotto ha reinventato il mondo della fotografia. E ora l'azienda di Cassola (Vi), che lui ha fondato, ne piange la sua morte.

Lino Manfrotto ha creato il suo primo treppiede per esigenze professionali dei giornalisti colleghi che militavano al Gazzettino e al Giornale di Vicenza, le testate per cui lui lavorava.

Il suo prodotto nasce dal bisogno di un'attrezzatura leggera e portatile, in un panorama che invece vedeva sul mercato solo i pesanti e ingombranti treppiedi figli di un'altra epoca.

Sul finire degli anni '60 Manfrotto comincia così a costruire i suoi treppiedi leggeri, dapprima per uso personale, poi per la cerchia di amici fotografi, che intuiscono subito l'utilità di un treppiede veramente portatile. Da quella cerchia i suoi treppiedi a bracci telescopici cominciano a farsi notare a livello più ampio, con le richieste che cominciano a superare la capacità produttiva del garage di Manfrotto.

La svolta data 1972 quando Manfrotto incontra Gilberto Batocchio, tecnico metalmeccanico di Bassano. Fu così che le prime invenzioni raggiungono standar di qualità elevati e gli ordini non si fermarono più.

Nel 1974 nasce il primo treppiede, poi arrivarono "autopole", "superboom" e "superclamp". E furono in ogni studio fotografico. Necessari e indispensabili.

Poi sul finire degli anni 80, nel 1989 per la precisione, una nuova rivoluzione. Da un'idea di Lino la trasformazione del cavalletto estensibile in oggetto retail.

Nasce Alu, azienda giovane e fuori dagli schemi che reinventa "autopole" fino ad allora prodotto destinato agli studi fotografici e ne fa una sorta di scaffale innovativo. Alu ha arredato molti grandi magazzini e boutique come New Look, Chanel, ma anche negozi per Nokia, Ray Bane banche come la Bank of America.

Autopole è oggi esposta al Moma di New York.

@eleonoravallin

 

 

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