«Dopo anni di tassi rasoterra ora capitalizzare gli interessi»

I suggerimenti di Saverio Perissinotto, amministratore delegato di Eurizon (Intesa Sanpaolo)

Roberta Paolini
Saverio Perissinotto
Saverio Perissinotto

«Dopo anni di tassi a zero, oggi tutti gli strumenti finanziari offrono rendimenti positivi». Parola di Saverio Perissinotto, amministratore delegato di Eurizon, che preconizza: «La capitalizzazione degli interessi sarà il motore delle performance per gli anni a venire. La volatilità in sé non è negativa, anzi, se gestita permette di ottenere opportunità».

Un 2023 di ombre

Per il mondo del risparmio gestito di cui Eurizon, controllata da Intesa Sanpaolo, è leader di mercato, il 2023 è stato un anno di passione per il mondo dei fondi. Che si è chiuso, secondo le ultime rilevazioni di Assogestioni ,in miglioramento. Il rapporto relativo al mese di dicembre evidenzia un incremento del patrimonio gestito di circa 56 miliardi di euro a 2.311 miliardi di euro. Segno positivo anche per la raccolta che, nel mese, ha registrato 1,79 miliardi euro di afflussi. Ma al netto di questa schiarita l'anno 2023 ha confermato una performance pesantemente negativa, con deflussi per 47,75 miliardi di euro.

Leader di mercato

A livello di singoli gestori, il gruppo Intesa Sanpaolo (primo player con un patrimonio di 490 miliardi di euro il 22,1% del totale, 404 miliardi il dato del patrimonio gestito netto dei fondi gruppo), ha chiuso dicembre 2023 con un rallentamento dei deflussi a -2 miliardi di euro dai -3,7 miliardi del mese precedente.

Per Eurizon il dato relativo ai patrimoni gestiti è a 376 miliardi, 306 miliardi il dato netto dei fondi di gruppo. Un andamento anticipato anche dai dati della novestrale di Intesa Sanpaolo relativi a Eurizon. Al 30 settembre 2023, si legge nella presentazione, il risparmio gestito dalla Divisione Asset Management si è attestato a 300,9 miliardi, in diminuzione di 3 miliardi (-1%) rispetto a fine dicembre 2022.

Tale dinamica, si spiega, è ascrivibile ai deflussi di raccolta netta (-7,8 miliardi) solo in parte compensati dalla rivalutazione delle masse gestite correlata al buon andamento dei mercati.

L’evoluzione della raccolta netta è da ricondurre soprattutto ai mandati su prodotti assicurativi e previdenziali (-7 miliardi) e, in misura minore, ai fondi comuni (-1,5 miliardi) e alle gestioni patrimoniali per clientela retail e private (-0,5 miliardi), solo parzialmente compensati da flussi netti positivi sui prodotti destinati a clientela istituzionale (+1,2 miliardi), sia nelle asset class tradizionali sia nei mandati private markets.

Obbligazionario in spolvero

Cristina Balbo, direttrice regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige Intesa Sanpaolo, che distribuisce i prodotti Eurizon spiega: «Il 2023 ha mostrato un quadro molto differente rispetto agli anni passati, in quanto il comparto obbligazionario è tornato ad essere appetibile e ad offrire rendimenti molto interessanti per il risparmiatore, anche in area euro. Questo, in funzione delle politiche monetarie attuate dalle banche centrali, che hanno progressivamente alzato i tassi di interesse per contrastare l’inflazione. Anche i principali mercati azionari hanno offerto performance significative con ritorni che nell’anno sono stati di grande soddisfazione».

Il 2024, spiega ancora, «è un anno in cui ci aspettiamo la conferma del calo dell’inflazione e una progressiva riduzione dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, soprattutto nel secondo semestre; di questa situazione beneficeranno i mercati obbligazionari, che potranno realizzare guadagni in conto capitale. Inoltre, i tassi di interesse in calo daranno sostegno ai consumi e alle aziende produttrici, sostenendo il ciclo economico che è atteso in rallentamento ma comunque in crescita».

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