Cubik Tv, la Netflix veneta pronta al lancio globale

PORTOGRUARO (VE). Si chiama Cubik tv, si vede solo se si è connessi a internet con qualsiasi device, a differenza del gigante dello streaming Netflix è gratuita e, dopo cinque mesi di test globale, con oltre 3,5 milioni di utenti, a febbraio sarà lanciata ufficialmente in Italia.
L’idea è venuta a due veneziani di Portogruaro, oggi soci della holding che controlla la Srl Cubik Media Group. Si chiamano: Alberto Baldanello, ora amministratore delegato della società, e Francesco Zaccheo che ha la responsabilità finanziaria. La Holding è però a caccia di nuovi investitori per il 10% delle quote. Obiettivo: portare capitali e nuove competenze manageriali nella prima social internet Tv 100% italiana ma con palinsesto e utenti globali.
Tutto è iniziato un paio d’anni fa. L’occasione arriva da una triste vicenda imprenditoriale che lascia in eredità uno stock di pellicole importanti e diritti. Baldanello e Zaccheo acquistano tutto il pacchetto e si ritrovano per le mani tutta la filmografia di Fellini e alcuni classici impagabili del calibro de Il Cacciatore con Robert De Niro. Da qui, l’idea di creare un network televisivo diverso.
“Abbiamo creato una tv che viaggia su internet ed è totalmente gratuita per l’utente che si registra a sito – spiega il responsabile delle relazioni esterne e comunicazione della società, Matteo Gobesso - Stiamo costruendo un portale dove l’utente accede ai contenuti di 12 canali e può vederseli quando ha voglia”.
Cubik tv viaggia su tutti i device: telefono, ipad e computer senza problemi. Per le Tv, se l'utente ha già una smart tv predisposta per l’interfaccia mobile, il consumatore userà il suo telefono come un telecomando. Viceversa potrà acquistare una chiavetta auto-istallante proprio da Cubik per il collegamento a internet. “Oggi il 40% del nostro mercato – conferma Gobesso – sono già le smart tv. Ma presto le nostre “chiavette” saranno acquistabili anche nella grande distribuzione”.
Cubik tv è autonoma quanto a rete: l’investimento in tecnologia e diritti è stato fatto dai fondatori con risorse proprie, senza ricorso al debito. “Netflix è a pagamento e si appoggia ad Amazon – spiega Gobesso – ma la rete di Amazon, anche se è una super, con il sovraccarico va in titl. Noi abbiamo creato la nostra rete, acquisito tutti i diritti di varie serie televisive, e dopo un test di cinque mesi abbiamo 3,5 milioni di utenti di cui 2 milioni in Italia e 1,5 milioni all’estero. Ora siamo pronti per il lancio ufficiale a fine febbraio al pubblico con campagne pubblicitarie e spot tv per accogliere il maggior numero di clienti possibili”. All’estero a funzionare sono soprattutto gli Stati Uniti, più avvezzi di noi alle nuove tecnologie. Ma quello che spopola all’estero sono proprio le nostre pellicole d’autore, su tutte proprio Fellini.
Ora Cubik ha selezionato, con bando di gara, i propri partner pubblicitari: Il Sole24ore con Web system e Group M 1 che è il player mondiale dell’advertising. I contenuti del palinsesto sono invece a cura di The Industry di Milano.
Come si guadagna con una web tv gratuita? “Con la pubblicità e una serie di attività collateriali come le chiavette – spiega Gobesso – Ma il valore del fatturato non è preponderante per l’azienda; il nostro valore - chiarisce - è il singolo utente registrato che viene valorizzato. Perché quando qualcuno inserisce le informazioni nel form, viene catalogato: noi sappiamo in tempo reale cosa consuma, cosa gli piace ed è questo il valore capitale delle aziende come la nostra”. "L’obiettivo ora è arrivara alla quotazione nel 2020", chiarisce il manager.
Ma cosa vede un utente? 2.500 ore di programmazione tra film e serie tv. “Puntiamo molto sui classici e su produzioni nostre con una casa di produzione interna – spiega –. L’impronta del palinsesto è social e dà la possibilità agli utenti di interagire in tempo reale”. E continua: “Ora stiamo predisponendo concorsi per miniserie di registi indipendenti che oggi caricano pochi minuti del loro lavoro su youtube. Stiamo già seguendo festival indipendenti alla ricerca di novità. Non ci vogliamo scontrare con Sky che ha serie televisive di sicuro richiamo ma ci sono molte pellicole tutte da sviluppare”.
Su Cubik anche canali specializzati su arte, documentari e una collaborazione già firmata con Al Jazeera per telegiornali e inchieste videogiornalistiche. L’azienda oggi occupa già 15 persone.
@eleonoravallin
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